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Il presidente Marrone: «Non strumentalizzare piccoli danni a struttura»
NAPOLI – «L’“impatto Felicori” è una fortuna, non certo una jattura. Il boom di presenze turistiche alla Reggia di Caserta, al netto dei problemi di manutenzione che ne sono conseguiti, ci può solo far riflettere sul fatto che la cultura e l’arte creano ricchezza e non solo bellezza».
A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.
«È chiaro che bisogna trovare un qualche equilibrio al fine di preservare l’integrità di un tesoro incommensurabile, che tutto il mondo ci invidia, ma – aggiunge – finalmente vediamo una Reggia di Caserta viva e dinamica. Finalmente vediamo che il nostro patrimonio storico-artistico è considerato per quello che vale».
«Questo è certamente merito del nuovo direttore Mauro Felicori che ha saputo guardare nella giusta direzione – continua Marrone – che è quella di far “vivere” i monumenti e di svegliarli dal torpore in cui una certa ideologia vetero-statalista li aveva fatti precipitare».
«Il nuovo eccezionale corso della cultura napoletana e campana riguarda la Reggia di Caserta, il museo di Capodimonte, il museo archeologico – conclude Marrone – e altre realtà che, lentamente, si stanno ridestando anche grazie all’aiuto e al contributo dei privati. Cultura e impresa possono dialogare e aiutarsi a vicenda. Se ne gioverà soprattutto il nostro territorio».