Caserta. Spesso, troppo spesso, si ama giudicare le opere dei nostri amministratori, esaltandone gli adempimenti o dissacrarli a seconda se quella schiera politica sia ben vista oppure no ai nostri occhi. A prescindere dalla realizzazione più o meno accurata dell’opera resta il fatto che spesso anche una semplice azione di ammodernamento e riqualificazione della città resta ai posteri come noi riusciamo a preservarla. E’ il caso dei lavori recentemente conclusi tra Via Mazzini e Corso Trieste, con la pavimentazione della prima e l’allestimento di arredo urbano nella seconda. Ebbene tutta l’opera è costata la bella cifra di 1.108.783,08, cifra notevole, attinta ai fondi della Unione Europea inserita nel programma Più Europa. A circa cinque mesi dalla consegna dei lavori già sono notevoli le polemiche che tale intervento ha procurato. Fermo restando che l’opera insiste in una ZTL, per cui non è attribuibile ad esso intervento la scarsa affluenza di potenziali clienti verso attività commerciali della zona. Bensì c’è da lamentare il già poco consono stato della conservazione. Probabilmente l’opera è stata eseguita a ‘regola d’arte’ anche se c’è chi ne sottolinea la non perfetta idoneità a resistere all’urto rappresentato dall’utilizzo dei beneficiari (in questi casi i cittadini). E quindi col valutare quanto siano state efficaci e adeguate modalità di lavorazione e qualità del materiale adoperato, sarebbe anche giusto interrogarci anche se abbiamo la coscienza civica di saperci conservare le strutture che così faticosamente (e a prezzi notevoli) riusciamo a realizzare.