
“Stamattina sono stato a Casal Di Principe alla messa in memoria di Don Peppe Diana, Parroco assassinato dal clan dei casalesi il 19 marzo del 1994. La sua colpa? Aver scritto un manifesto dal titolo “Per amore del mio popolo non tacerò”.
Luigi Di Maio ha espresso inoltre la sua volontà di non sedere tra le autorità e ha pubblicato il contenuto della lettera che ha lasciato sulla tomba di Don Peppe insieme ad un mazzo di fiori:
“Caro Don Peppe, ti hanno ucciso un’altra volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e ministri. Il Governo Renzi ha bloccato i fondi per i risarcire i famigliari delle vittime di mafia. Chi ha trovato e troverà il coraggio di denunciare la camorra, non riceverà neanche il sostegno per le spese legali. La commemorazione di oggi sarà una passerella di ipocriti. A Palazzo Chigi hanno scelto da che parte stare, purtroppo non la tua. Finché Renzi non sblocca i fondi per le famiglie delle vittime di mafia e per l’assistenza legale di chi ha il coraggio di denunciare, io non mi fermo. Non mi bastano le rassicurazioni. Voglio i fatti!”.
Grazia Russo