Casapulla. Il cristiano di fronte al referendum, l’incontro in parrocchia

Sergio Tanzarella e Agostino Santillo i relatori del convegno organizzato da Don Mariano Signore

Casapulla. Interessante convegno organizzato da don Mariano Signore sul prossimo referendum che vedrà i cittadini pronunciarsi sull’abolizione della legge sulle cosiddette trivelle. Presso il salone parrocchiale di Sant’Elpidio sono convenuti oltre un centinaio di cittadini interessati alla problematica che dopo aver ascoltato le relazioni del tavolo, hanno dato vita ad un interessante dibattito che ha dato dimostrazione effettiva di quanto sia sentito il problema. Ovviamente a presentare l’incontro il giovane sacerdote che da poco ha assunto il ruolo di viceparroco e se il buon giorno si vede dal mattino, c’è da aspettarsi che Casapulla possa mostrare segni di vitalità anche nel dialogo che la chiesa possa instaurare coi cittadini e coi fedeli su problematiche che non interessino esclusivamente riti liturgici e affluenza alle cerimonie domenicali.

“La Chiesa – ha spiegato don Marano – è sempre più chiamata a dare risposta concrete nella società attuale e fosse anche un referendum di tipo politico uno strumento valido per la partecipazione attiva alla vita quotidiana. Voglio innanzitutto ringraziare il parroco Don Andrea Monaco – in missione di amore a Betlemme – che mi ha dato volentieri il nulla-osta ad organizzare il convegno. Come pure mi preme ringraziare i due relatori che con entusiasmo hanno accettato il mio invito ad illustrarci modalità e motivazioni della scelta che siamo chiamati a fare tra circa 10 giorni”.

Agostino Santillo, pur essendo elemento di spicco del movimento 5 Stelle, ha lasciato fuori la porta il suo colore ed orentamento politico ed ha parlato esclusivamente da esperto sulla materia, derivante dalla sua esperienza professionale. Dopo aver chiarito che non si tratta di stabilire se si può trivellare o no bensì di concedere delle proroghe a concessioni già in atto, con equanime giudizio ha parlato delle motivazioni che spingono a scrivere si oppure no, apportando testimonianze indirizzate nell’uno e nell’altro senso, spiegando quali possono essere i vantaggi o gli svantaggi dell’una o dell’altra filosofia di pensiero. Per quanto riguarda invece il professor Sergio Tanzarella il suo intervento si è incentrato sull’istituto del referendum, spaziando però come la giornata di domenica 17 aprile debba essere l’occasione non solo di scegliere se consentire o meno il prolungamento delle attività estrattive, bensì quella di fare delle scelte di vita. Tanzarella ha spesso fatto riferimento all’enciclica di Papa Francesco ‘Laudati sì’ per spiegare che oggi ci ritroviamo ad affrontare problemi vitali per coesistere con un ecosistema che penalizza sempre più la nostra vita e che in prospettiva sarà ancor più penalizzante sulle generazioni future. E non ha mancato l’ex parlamentare a mettere all’indice atteggiamenti e comportamenti di una classe di governo che tende sempre più a favorire le multinazionali di terra, di mare o di aria che cerca di cavare il massimo profitto a discapito di una ripartizione più equa della condizione del pianeta.

Ha partecipato alla serata, tra l’altro il sindaco Michele Sarogni che nel suo intervento ha sottolineato – senza entrare nel merito della questione – che la miopia di alcuni governanti hanno fatto sì che al popolo sia addebitata anche la spesa di circa 300 milioni di euro per non aver accorpato la consultazione referendaria a quella delle amministrative che coinvolge gran parte delle città italiane. Indubbiamente – la sua deduzione – c’è chi spera di tentare quanto più possible abbassare il quorum della legittimità. In sala anche i consiglieri comunali Santa Santillo, Antonio Santoro e Michele Sorbo.

Salvatore Orlando