

La serata è iniziata con un omaggio a Fausto Mesolella il chitarrista Casertano della Piccola Orchestra Avion Travel che ci ha lasciato all’improvviso lo scorso 30 Marzo. Sono stati proiettati alcuni video della sua lunga carriera; tra questi con Toni Servillo, dove interpreta “Anema e Core”, al Roxy Bar con Enrico Ruggieri e Ferruccio Spinetti, dove suonano sulle note di Piazza Grande e con Dolcenera sulle note di Over The Rainbow.
Castellitto è entrato silenzioso senza nessuna presentazione mentre guardavamo il video inedito di La posa, l’ultimo lavoro di Fausto con la voce di Nada e il contrabbasso di Ferruccio Spinetti, si è seduto al suo posto guardando con più interesse lui che molte altre persone presenti nella Cappella Palatina.

“E’ una bella giornata oggi” ha esordito così Castellitto per annunciare che in mattinata gli era stato comunicato che Fortunata il suo ultimo film da regista con la sceneggiatura di Margaret Mazzantini sarà presentato al Festival di Cannes 2017 (dal 17 al 28 Maggio) nella sezione Un Certain Regard.
Spiega di aver imparato molto dal teatro e che il talento è anche saper imparare.
Prima di proiettare delle clip tratte da film scelti personalmente dall’attore di cui alcune sono suoi lavori, abbiamo visto il trailer di Fortunata.
“Quando ho iniziato a girare il film ho capito che la canzone era fatta proprio per la storia di Fortunata” Castellitto spiega la scelta di inserire “Vivere” brano di Vasco Rossi come colonna sonora, ricordando poi quando Vasco scrisse “Un Senso” dopo aver letto il libro Non ti muovere e il primo ascolto della canzone in versione acustica su un cd che conserva come una reliquia.
La seconda di L’ora di Religione con la regia di Marco Bellocchio, è una scena quasi muta, ci sono poche battute ma l’espressività di Castellitto dice molto.
Al di là del prorpio credo Castellitto afferma di credere a tutto, anche al male. Rivela poi al numeroso pubblico presente nella Cappella che durante quella scena il suo tremore non era per nulla finto dovuto al fatto che avesse 39,2 di febbre e nonostante ciò aveva deciso di girare perché “La recitazione è come il maiale non si butta nulla”.
Si parla poi di Marco Bellocchio, è stato diretto da lui anche in Il regista di matrimoni, definendolo un’infermiere che ti lascia libero nei personaggi nonostante ammette di avere modi diversi dal regista anche solo di divertirsi, di cazzeggiare. Dicendo che cazzeggiare è una filosofia.
La spiaggia, quello strano mondo e la famosa villa dei mostri “Mi ricordo questa scena, perché fu un trauma c’erano due Rottweiler e dovevo essere agghiacciato da questi due Rottweiler che si avviccinavano in maniera minacciosa. Non credo che ci sia un agghiaccio più formidabile che io abbia recitato, c’era l’addestratore che mi metteva in mano dei croccantini e io li rifiutavo” racconta così il set di Il regista di matrimoni.
Spiega che di solito con i registi si fanno tre film e ammette scherzosamente di aver chiesto più volte a Marco quando venisse chiamato per il terzo film.
Parla anche di Gaber e la loro amicizia nata sul set di Rossini! Rossini! con la regia di Mario Monicelli, ricordandolo con un aneddoto in hotel durante le riprese del film, quando si arrabbiò con lui perché Castellitto condì l’insalata prima con l’olio.
Aggiungendo che lui era fatto così, non guardava in faccia a nessuno.

La terza clip è di Orizzonti di gloria con la regia di Stanley Kubrick dove c’è la scena della fucilazione dei soldati che hanno disobbedito il Generale Mireau facendo notare la totale mancanza di pena da parte del prete e la freddezza nelle immagini della regia.
La quarta clip è di La grande guerra di Mario Monicelli la scena finale anche in questa clip c’è una scena di fucilazione, il protagonista Giovanni Busacca interpretato da Vittorio Gassman che da della “faccia di merda” a un soldato e per questo viene fucilato, Castellitto afferma che per la regia di Monicelli si potrebbe sentire la puzza di sudore all’amico che assiste alla scena della fucilazione Oreste Jacovacci interpretato da Alberto Sordi.
E’ un vigliacco che muore da eroe, lo definisce così Castellitto, dicendo che spesso gli italiani muoiono da eroi senza neanche esserne consapevoli.

La quinta clip è tratta da un suo film, Venuto al mondo sempre tratto dall’omonimo romanzo della moglie. Anche questa è la scena finale, dove tra l’altro c’è Pietro, il primogenito di Sergio e Margaret che ha recitato nel film, ma c’è anche la bravissima attrice spagnola Penélope Cruz. Nella clip uno tra i personaggi, mentre attende la nave per partire insieme a questi, chiede quale fosse per loro la parola più bella del mondo; c’è chi dice il mare, chi è indeciso tra libertà e tennis. La scena si conclude con il personaggio sul molo che risponde alla sua stessa domanda “Per me la parola più bella al mondo è grazie”.
Il giornalista Luca Barnabé ne approfitta e chiede subito al regista qual è per lui la parola più bella al mondo e Castellitto risponde che sono proprio libertà, grazie e anche tennis visto che in famiglia c’è un adorazione per il tennista Roger Federer.
Si parla poi della menzogna, affermando di essersi reso conto di aver maneggiato la menzogna e di aver avuto il privilegio soprattutto nella vita non dire le bugie e di aver capito la potenza della verità.

Nella prima clip, da Non ti muovere il film tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini moglie di Castellitto da 30 anni, racconta il motivo della scelta di Penélope Cruz nel ruolo di Italia, quando dopo aver letto il libro lei stessa si era offerta per il ruolo, Castellitto rispose che non aveva bisogno di una diva ma di un’attrice che si sottoponeva con umiltà al ruolo di Italia. Per la forte insistenza della Cruz gli diede un monologo e delle dritte su come recitarlo, quando visionò il filmato cambiò subito idea.
“Soltanto la crisi ci rende dinamici, ci rende in continuo movimento. C’era un grande filosofo del passato che diceva un giardino finito è un giardino morto, un giardino devi continuamente potare, tagliare, levare una foglia, continuamente, un giardino è in crisi continuamente… Ecco, per me Margaret è stato questo: la donna che mi ha dimostrato di esserne un eterna fioritura.” Risponde con questa metafora Castellitto alla domanda di uno studente dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli.
Il prossimo ospite della rassegna Maestri alla Reggia sarà Gianni Amelio.
Carmen Nuzzo