CASERTA – Un vicolo napoletano. Una famiglia povera, davvero povera, veramente povera. Un capofamiglia eccentrico – nella persona e nel mestiere – ed una soluzione per risollevare le sorti della casa… e dello stomaco: farsi aiutare dai ricchi. Questo è il pretesto che dà il via a Dove avete messo il morto?, giallo napoletano di Ernesto Cunto in scena anche sabato e domenica prossimi al Teatro Izzo di Caserta.
Don Ferdinando è il capo di un variopinto arsenale familiare: moglie (in seconde nozze), sorella e figlia. Una famiglia napoletana dei quartieri, che si arrangia e cerca di arrivare a fine giornata. E lo fa in un modo molto particolare. Perché don Ferdinando fa un mestiere molto particolare: si intrufola alle cerimonie (che siano matrimoni, battesimi, comunioni… non importa), rubacchia qualcosa e, poi, con l’aiuto di un giovane complice, lo rivende. Questo fin quando, grazie ad una geniale intuizione, non si fa largo nei circoli della nobiltà napoletana, convincendo degli aristocratici amici a supportare economicamente una povera famiglia. Ovviamente, la sua.
Il risultato è racchiuso in tre anni di sana ironia capaci di trascinare il pubblico attraverso un percorso di incalzante comicità. Ernesto Cunto brilla per la sua scrittura e la sua interpretazione, la sua forza di trascinamento e l’imponenza del suo personaggio. La commedia ha un gusto antico, sanamente scarpettiano, incentrato sulla forza delle battute – mai volgari – che si susseguono incessantemente in un continuo turbine di comicità tanto forte da non far affatto pesare le quasi due ore e mezza di spettacolo.
Piacevole, piacevolissima, assistere a Dove avete messo il morto? è quasi un tuffo indietro nel tempo, nelle compagnie dal capocomico dal forte carisma e dalla grande personalità che non manca di seguire in scena anche la sola intuizione – con gran supporto degli altri attori, attentissimi e pronti alla battuta – sempre e solo per dal gioia al pubblico.
Lo spettacolo scorre senza mai calare di ritmo o scendere di tono, sfruttando continui i pretesti che, accompagnando lo svolgersi della storia, si prestano a continue gag e battute. Ciononostante, la forza comica non rompe mail il filo del discorso, lasciando svolgere linearmente la trama, nei tre atti, secondo canoni assolutamente tradizionali (quasi da commedia antica).
Stona un po’, nel complesso, la repentinità della soluzione finale ed il suo affidamento ad avvenimenti che accadono lontano dalla scena (ci sarebbe, in effetti, abbastanza materiale anche per un quarto e, forse, un quinto atto) e che lasciano disorientato lo spettatore davanti ad un salto temporale privo di punti di riferimento.
La compagnia – Carmen Di Mauro, Fausto Bellone, Stefania Prisco, Clementina Gesumaria, Gennaro Caiazza, Daniele Maraniello, Teresa Perretta, Rossella Di Lucca e Gianni Gabriele – brilla per l’ottima interpretazione ed una invidiabile capacità mimica e, soprattutto, di gestione degli spazi giungendo a concertare, grazie all’ottima regia, scene di grande complessità con una naturalezza di raro esempio.
Dove avete messo il morto? è uno spettacolo piacevole, bello da vedere – curatissime le scenografie ed i costumi – e che si lascia gustare fino in fondo senza alcuna tregua per la risata. Un’occasione per andare – e tornare – a teatro per apprezzare il bello ed il buono della grande penna e grande interpretazione di Ernesto Cunto e della sua compagnia.