CASERTA – Grande successo, sabato sera, al Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta per Lolek – l’uomo, l’artista, la storia, spettacolo realizzato nell’ambito del progetto Tradizione&Traduzione su testi di Karol Wojtyla.
Un delicato ricordo muove un’inedita memoria di Giovanni Paolo II. In scena vanno gli anni della gioventù, dell’amore per il teatro, per la vita, per la Polonia. Quella di Lolek è una storia di passione, di amore irrefrenabile per l’arte e per la parola, il centro di tutto il teatro di Wojtyla fondato nel 1944.
Lo spettacolo è incentrato su una fondamentale domanda: chi è Lolek? La risposta è in scena, nella rilettura della Passione di Cristo, nei suoi testi poetici, nella danza, nella musica. Intuizioni musicali, poetiche, monologanti e sceniche danno prova evidente della forza delle parole di Wojtyla e della trasversalità interpretativa a cui le stesse parole si prestano. Lolek – l’uomo, l’artista, la storia è uno spettacolo a più piani, un sogno percorso e ripercorso che ha in sé la bellezza della storia d’amore e l’intensità che solo un intimo viaggio può dare. Un’esperienza unica destinata, come conclude una delle più giovani protagoniste, a risvegliare il Lolek che è in ognuno di noi.
«La cittadinanza casertana accorsa in massa – afferma il direttore del progetto europeo, dott. Patrizio Ranieri Ciu – per apprezzare i giovani artisti del Laboratorio Tradizione&Traduzione, l’Orchestra da Camera «Terrae Laboris» e i cantori del Coro della Diocesi di Caserta diretti dal m° Rosario Messina. Cos’altro di più? Caserta risponde agli stimoli del progetto e si ritrova unita in questa ennesima prova di sinergia delle diverse professionalità artistiche cittadine messe in campo. È la certificazione di estro ed originalità oltre che di profondità dei temi sempre più sociali trattati, verifica concreta di risultati che solo attraverso la aggregazione di diversi valori diventano efficaci e produttivi. Infine la concertazione delle più disparate discipline dell’arte – recitazione, canto, musica, danza – è l’espressione più autentica di una città che inizia nuovi passi di crescita culturale ma soprattutto di crescita civile dove le risorse finalmente non vanno sprecate ma diventano una fonte di produzione essenzialmente creativa.
«Si prosegue sulla strada dei valori assoluti, della opportunità concreta e della dimensione aggregatrice dell’arte ma in termini di reale partecipazione utile a tutti e non delle sterili autocelebrazioni inattive. Ho coniato per l’occasione un detto: “nel futuro c’è posto per tutti, basta saperlo cercare”. Ecco questo è il contributo che va dato all’intera città. Caserta ha potenzialità tali da sovvertire qualsiasi trend negativo e assicurarsi un posto tra le vere grandi città di cultura grazie ad una generazione di giovani che intendono sempre più fare scelte cariche di passione ed umanità. Nessuno li tradirà e, soprattutto, nessuno li fermerà».
Una conferma della pertinenza del motto «Caserta, non solo idee e non solo fatti ma fatti che nascono dalle idee e idee che nascono dai fatti».