Atteso l’intervento dello speaker di Radio Prima Rete Raffaele Calvanese, conduttore del programma TheOtherside
Dieci storie moderne, intense e delicate, che rimandano al mito, alla fiaba e alla canzone classica napoletana: sono le tracce che compongono “Fate, sirene e samurai”, l’album d’esordio di Tommaso Primo. Il cantautore napoletano si racconterà nella Libreria Spartaco di via Martucci 18 a Santa Maria Capua Vetere (Ce), domani 22 aprile alle ore 18, nell’ambito del ciclo di incontri “Note a piè di pagina”. Presenta lo speaker di Radio Primarete Raffaele Calvanese. Evento in collaborazione con Ritmi Urbani, corso Garibaldi, Santa Maria Capua Vetere (Ce).
Il cd “Fate, sirene e samurai”
Nell’album, prodotto dalle etichette partenopee Full Heads eAreaLive con la collaborazione di Trail Music Lab e distribuito da iCompany, la world music incontra il pop. Già nel titolo mostra la sua originalità sonora, fatta di contaminazioni tra diverse culture. Si parte dalle “fate” che richiamano il tropicalismo del Brasile, nei testi come nella musicalità. Immancabili le “Sirene” di tradizione napoletana. L’album è infatti interamente cantato in dialetto, che ne impreziosisce la narrazione, e partenopei sono i featuring con Dario Sansone, frontman dei Foja, Fede’n’Marlen e il pianista e compositore Danise, oltre al legame con il sound popolare che è presente nei temi trattati, nel linguaggio e nelle ambientazioni di alcuni brani. Infine l’esotismo dei “samurai”, un omaggio al Giappone come simbolo dell’unione tra tradizione e modernità. Il cinema felliniano, i testi di Caetano Veloso e la genialità di Disney ispirano un disco che vuole cantare l’amore, ma anche l’immigrazione, la guerra e i valori dettati dalla natura, attraverso metafore e suggestioni, che scorrono nel perfetto accordo tra parole e musiche, arrangiate dal produttore artistico Enzo Foniciello, in arte Phonix. Registrato presso il Trail Music Lab e missato daDaniele Chessa, l’album è stato poi masterizzato da Giovanni Versari pressoLa Maestà studio (Muse, Vinicio Capossela). L’artwork è a cura di Francesco Filippini.
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