È lo scrittore giapponese naturalizzato britannico Kazuo Ishiguro, autore di Non lasciarmi e Quel che resta del giorno, diventati entrambi dei celebri film, ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura 2017. L’Accademia svedese ha motivato la sua scelta sottolineando la grande forza emotiva dei romanzi dell’autore che «ha svelato l’abisso del nostro illusorio senso di connessione con il mondo».
Ishiguro si è mostrato sorpreso e felice, nell’intervista rilasciata alla BBC, di questo riconoscimento così prestigioso e infatti uno dei suoi primi commenti è stato: «è una notizia sorprendente e totalmente inaspettata. Arriva in un momento in cui il mondo è incerto sui suoi valori, sulla sua leadership e sulla sua sicurezza. Spero solo che ricevere questo grande onore, anche se nel mio piccolo, possa incoraggiare in questo momento le forze del bene e della pace».
Il premio Nobel non è il primo premio che gli viene assegnato, infatti, nel 1989 ha vinto il premio Booker Prize col libro Quel che resta del giorno. Mentre Non lasciarmi è stato inserito da Time nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005. Dopo dieci anni di silenzio, nel 2015, Ishiguro è tornato in libreria con il suo settimo romanzo: Il gigante sepolto, fantasy pseudomedievale.
Lo scrittore inglese affascina i lettori col suo stile, con le sue storie dal fascino e eleganza nipponica che richiamano le sue vere origini. Non tutti conoscono questo autore, ma basta leggere poche pagine per innamorarsi delle sue opere e del modo in cui parla della memoria, del tempo e dell’autoinganno, temi principali e fondanti dei suoi romanzi. Importante, inoltre, è sapere che Ishiguro non è solo uno scrittore di romanzi, ma anche scrittore di sceneggiature cinematografiche e televisive.
La sua vittoria, forse, inaspettata ha fatto discutere, ma nella storia del premio Nobel per la letteratura il premio più discusso sarà, probabilmente, ancora per molto tempo, quella dello scorso 2016 che ha visto trionfare Bob Dylan a dispetto di scrittori più tradizionali.