CASERTA – Ci sono uomini che caratterizzano epoche e che, in fin dei conti, rappresentano quanto di meglio l’uomo può dare di sé. Uomini che segnano il tempo, che lasciano tracce profonde nella storia, che finiscono per appartenere alla vita di ognuno, all’esperienza della esistenza.
Sabato 7 maggio alle ore 20.30 al Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta nell’ambito del progetto Tradizione&Traduzione, sotto la direzione di Patrizio Ranieri Ciu, andrà in scena una rappresentazione profonda ed intensa che parla di un uomo straordinario, che ha cambiato la storia e le regole della storia come uomo, come artista ed infine come grande Papa: Karol Wojtyla.
Lolek porta in teatro le riflessioni più intime della sua vita straordinaria. Scritti inediti di rara bellezza di Wojtyla si intrecciano con un sensibile testo teatrale e musiche originali offrendo una singolare chiave di lettura dei principi, emozioni e valori assoluti che hanno caratterizzato le sue scelte artistiche ed umane.
L’interpretazione è affidata al talento dei giovani artisti del Laboratorio Tradizione & Traduzione, chiamati ad una prova di grande intensità e qualità professionale nell’ambito di un progetto che resta la principale offerta e caratterizzazione culturale della città, concreta risultanza di una proposta artistica e formativa senza precedenti. Ad accompagnarli, l’Orchestra da Camera «Terrae Laboris» ed il Coro della Diocesi di Caserta diretti dal m° Rosario Messina, che curerà tutto l’apparato musicale della serata, vero e proprio Oratorio sacro tra brani liturgici e corali e le canzoni eseguite dai giovanissimi interpreti del Laboratorio.
Lo spettacolo si attiene all’unica specifica forma di teatro amato da Wojtyla: il teatro rapsodico che è anche base del Metodo Teatro di Patrizio Ranieri Ciu. Qui il tema è l’esperienza teatrale ed artistica di Lolek – appellativo con cui da giovane era chiamato Karol Wojtyla – ed il teatro della parola che ripercorre, tra gli inediti, la poetica della sua esperienza diretta: la sorellina perduta, l’affetto della madre scomparsa, la sua terra aggredita dal nazismo, il suo lavoro tra le pietre, fino alla scelta che determinerà l’abbandono del teatro per quel sacerdozio che lo porterà alla vetta umana più elevata.
Ma chi è Lolek? Quale è il suo più intimo segreto? Perché una visione fantastica della Via Crucis? Perchè all’’immagine femminile dedica il suo motto Totus Tuus? Quale il suo «Dialogo con Dio»? Intuizioni musicali, poetiche, monologanti e sceniche provano a dare una risposta a tutto questo in una serata imperdibile per tutti gli esseri di buona volontà nel ricordo indelebile di un artista ed uomo esemplare.