CASERTA – Ci sono storie e c’è la Storia, quella con la «S» maiuscola. E ci sono personaggi capaci di far della propria storia, la Storia di tutti, capaci di penetrare il significato del tempo, di interpretarlo con la propria forza, di rendere duttili i cuori e gli spiriti umani fino ad appartenere alla vita di ognuno, all’esperienza della esistenza.
Sabato 7 maggio alle ore 21.00 al Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta nell’ambito del progetto Tradizione&Traduzione, sotto la direzione di Patrizio Ranieri Ciu, andrà in scena una rappresentazione molto particolare. Venticinque giovani attori, un’orchestra di dodici elementi ed una corale di quaranta componenti daranno la voce all’anima profonda di un uomo straordinario: Karol Wojtyla.
Lolek (Carletto, il soprannome affettuoso del piccolo Karol) porta in scena tutta la poesia del giovane Wojtyla attore ed autore con scritti inediti di rara bellezza che si intrecciano con un sensibile testo teatrale e musiche originali offrendo una singolare chiave di lettura della vita di colui che sarà il grande papa del ‘900.
Il talento dei giovani artisti del Laboratorio Tradizione & Traduzione si mescola con la sublime melodia dell’Orchestra da Camera «Terrae Laboris» e con la straordinaria forza del Coro della Diocesi di Caserta – diretti dal m° Rosario Messina – per dare vita ad un’esperienza di teatro come mai vissuta prima, attraverso la costruzione di un vero e proprio oratorio sacro in cui la musica ed il teatro leggono la fede come mai accaduto prima.
Lo spettacolo si attiene all’unica specifica forma di teatro amato da Wojtyla: il teatro rapsodico o teatro della parola – «diverso da tutti i teatri “polacchi”, esso non piegherebbe l’uomo ma lo innalzerebbe e lo infiammerebbe, non lo distruggerebbe ma lo renderebbe angelico» – che egli stesso fondò nel 1944.
Tema di Lolek è l’esperienza teatrale ed artistica del giovane Karol e la poetica della sua esperienza di vita diretta: la sorellina perduta, l’affetto della madre scomparsa, la sua terra aggredita dal nazismo, il suo lavoro tra le pietre, fino alla scelta che determinerà l’abbandono del teatro per quel sacerdozio che lo porterà alla vetta umana più elevata.
Ma chi è Lolek? Quale è il suo più intimo segreto? Perché una visione fantastica della Via Crucis? Perché all’immagine femminile dedica il suo motto Totus Tuus? Quale il suo «Dialogo con Dio»? Intuizioni musicali, poetiche, monologanti e sceniche provano a dare una risposta a tutto questo in una serata imperdibile per tutti gli esseri di buona volontà nel ricordo indelebile di un artista ed uomo esemplare.
Info al 333.7271484