MADDALONI – Pochi giorni fa, su Facebook, l’istitutore del Convitto nazionale “G. Bruno” di Maddaloni, Antonio Pagliaro, ha postato un’immagine che mostra un disegno in chiaroscuro raffigurante l’attuale piazza De Sivo nel 1901. L’opera ha subito attirato l’attenzione del nostro staff, in particolare per quel che concerne il campanile: infatti la struttura attuale, a differenza da quella che vediamo nel disegno, presenta due gradoni. Tale constatazione ci ha fatto subito sorgere diverse domande: perché c’è questa differenza? E’ frutto di una mancanza dell’artista o di qualche altro fattore a noi sconosciuto? Il nostro staff si è messo al lavoro, iniziando le attività di ricerca proprio dall’anno del disegno, 1901. Alla fine siamo arrivati ad una conclusione. La delibera di consiglio n.5 dell’anno 1903, ci ha dato tutte le risposte alle domande che ci eravamo posti in partenza. Il 27 aprile 1903, infatti, furono presi dei provvedimenti tecnici per assicurare la stabilità del campanile: il prof. Pasquale Castaldi del Real Ispettorato degli scavi e dei monumenti, fece presente al sindaco di Maddaloni, che all’epoca era l’avv. Giuseppe Tammaro, che, in seguito all’abbassamento del livello stradale, era rimasta scoperta una parte delle fondamenta del campanile del Corpus Domini. Il Castaldi, in virtù di questa problematica, invitava il sindaco a curarne il rivestimento che, se non attuato, avrebbe sicuramente portato danni alla “solidità dell’opera del grande Vanvitelli (all’epoca si riteneva che il campanile fosse opera del Vanvitelli, mentre gli studi lo hanno poi attribuito al Regio Tavolario Orazio da Salerno), evitando così danni all’uomo e il relativo deterioramento”. Inoltre Castaldi chiese che il rivestimento avvenisse con “travertini formanti a scalino…tanti comodi per potersi sedere, mettersi a leggere il giornale o riposarsi”. Il consiglio del professore venne seguito in toto dal sindaco: oggi infatti questi gradoni fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità, del nostro essere maddalonesi. Altra incognita che abbiamo affrontato è quella dell’autore del disegno in questione; attraverso dei confronti effettuati dal nostro staff, oggi possiamo dire che l’autore di quest’opera è l’artista maddalonese, professore di disegno del Convitto Nazionale “G. Bruno”, Vincenzo Castaldi. L’Istituzione Museo Civico di Maddaloni ringrazia il Sig. Antonio Pagliaro per lo spunto di ricerca che ci ha offerto.