CASOLA (CASERTA) – Una mattinata intensa quella vissuta oggi dal ministro della difesa, sen. Roberta Pinotti, nel quartiere di Casertavecchia in occasione dell’inaugurazione del Sacrario Nazionale alla Memoria dei Caduti in Missione di Pace.
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Un impegno importante, per la Ministra, che è cominciato con un particolare saluto ai giovanissimi allievi della scuola elementare di Casola che la hanno accolta – insieme a molti genitori, al corpo docente ed alla dirigente scolastica, prof.sa Angela Cuccaro – con un grande abbraccio di pace, allietando l’arrivo con balli e con un delicato messaggio di fratellanza aperto ai bambini di tutto il mondo.
Ed è stato proprio questo incontro – quello meno formale ed, in fondo, meno programmato – che ha regalato attimi di sincera commozione alla senatrice che, inaspettatamente, ha ricevuto così tanto affetto in cambio di una saluto e di un dono tanto istituzionale quanto significativo: la bandiera italiana.
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I bambini, «soldati della pace in una terra tanto martoriata» – così come definiti, nel saluto, dalla prof.sa Cuccaro – accolgono con la loro semplicità un ministro e le strappano la promessa di un ritorno, tra un anno, nelle loro aule per parlare di pace e per essere testimoni di una nuova Terra di Lavoro.
Dalla Pinotti arrivano i ringraziamenti più sinceri ai bambini, alla dirigente scolastica, ai genitori. «La scuola è il sale del futuro – ha commentato la senatrice – voi avete in mano il futuro di questi ragazzi ed il lavoro che si sta facendo proprio in questa scuola è un vero segnale di speranza. Vi ringrazio per i bel messaggio di pace e vorrei che percepiste che la bandiera che vi consegno come un dono delle Forze Armate, un gesto in memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per costruire una pace vera».
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La mattinata, con tutte le autorità, è proseguita presso l’Eremo di San Vitaliano, per la vera inaugurazione del Sacrario. Presenti molte famigli e di caduti in missione di pace ed il vero animatore del progetto sacrario, il ten. col. Gianfranco Paglia.
Momenti di grande commozione e intensità hanno dato lo spazio per onorare la memoria di chi ha dato la vita per una pace vera, fattiva, da non dimenticare in quel lungo elenco degli assenti che, solitamente, chiudono i soliti monumenti, ma da ricordare, con una grande dignità, nella sua memoria di uomo, di donna, di italiano.