Prodotto e distribuito da Netflix, la piattaforma di streaming on demand più seguita al mondo, Okja è tra i film più controversi del 2017, fin dalla sua presentazione in anteprima mondiale durante il 70esimo Festival di Cannes. Accolto dai critici e spettatori della Croisette tra non poche polemiche, data la sua “particolare” distribuzione esclusivamente sul canale streaming di Netflix e non nelle sale cinematografiche, Okja era uno dei film più attesi del 2017 anche per le tematiche trattate.
Diretto da Bong Joon-Ho (Mother, Snowpiercer), il film originale Netflix con la parvenza di una fiaba ecologista, visibilmente ispirato al cinema di Miyazaki, sfiora argomenti importanti, come il rapporto tra uomo e animale o, ancora, uomo e ambiente e soprattuto le problematiche relative all’allevamento intensivo degli animali destinati alla macellazione e alla produzione di carne. Tematiche di certo non originali, ma delicate e sempre attuali, che il regista coreano e Netflix hanno avuto il coraggio di portare sul piccolo schermo, inserendole in uno scenario dai toni favolistici che, nonostante la cruda realtà narrata, ne permette la visione anche ad un pubblico giovanissimo.
Ambientato tra i paesaggi rurali della Corea e il caos della città di New York, in un futuro ipotetico, Okja è la storia di uno dei super-maiali creati in laboratorio dalla multinazionale Mirando corporation con l’intento di rimediare al problema internazionale della scarsità di cibo, incrementando la produzione di carne. Per celare i disgustosi retroscena che si annidano nella filiera della produzione di carne, la CEO della multinazionale decide di affidare gli animali ad alcuni allevatori accuratamente selezionati in tutto il mondo e, dopo dieci anni, di indire un concorso per premiare il miglior super-maiale. Mija, una ragazzina coreana, insieme a suo nonno, viene scelta per allevare Okja, uno di questi animali giganti. Tra la bambina e il super-maiale, lungo il corso degli anni, si instaura un legame di amicizia particolarmente profondo. Quando la multinazionale decide di riportare gli animali a New York, per destinarli al macello, Mija, senza esitazioni, parte per la sua avventura salvifica. Ad aiutare la bambina nel disperato tentativo di liberare la sua amica Okja interviene un gruppo di giovani ambientalisti, da anni impegnato nella salvaguardia degli animali e dell’ambiante.
Il regista coreano Bong Joon-Ho con questa pellicola invita il pubblico ad un’attenta riflessione su argomenti che potremmo definire “caldi” e, in modo magistrale, presentando anche gli estremismi che attorniano queste problematiche: dalla crudeltà delle multinazionali interessate esclusivamente ai loro profitti, alle attività a tratti “insane” degli animalisti sfrenati. A dare corpo e voce ai diversi personaggi di Okja c’è un cast stellare; ulteriore motivo per la visione del film di Netflix. La grandissima Tilda Swinton veste i panni di Lucy Mirando, CEO dell’industria che ha creato i super-maiali; l’attore americano Paul Dano, invece, è uno degli ambientalisti, insieme alla bellissima Lily Collins. Altre star del cast di Okja sono Jake Gyllenhaal, lo strambo veterinario della Mirando corporation e la giovanissima attrice coreana Seo Hyeon Ahn che incarna la protagonsita Mija.