Rosso Vanvitelliano speciale al Museo Ferroviario di Pietrarsa per Terrae Motus e l’arte di Mario Merz

PIETRARSA-SAN GIOVANNI A TEDUCCIO (NAPOLI) – È Rosso Vanvitelliano lo spettacolo scelto dal Comune di Caserta che andrà in scena questa sera, nella speciale cornice del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, in occasione della Hera Wedding Style Week, nel contesto di una raffinata cena di gala destinata alla raccolta fondi per il restauro dell’opera Terrae Motus in quel tempo… di Mario Merz della collezione Terrae Motus custodita alla Reggia di Caserta.

Spettacolo di eccellenza della città di Caserta, rappresentazione poetica, d’autore ed unica nel suo genere della Reggia di Caserta che promuove l’immagine culturale di una città in fase di evidente volontà di riscatto, Rosso Vanvitelliano è interpretato dai giovani artisti casertani di Fabbrica Wojtyla – Teatro Stabile di Innovazione che trasferiscono testi e musiche originali di Patrizio Ranieri Ciu dedicati alla Reggia di Caserta in un altro luogo di tradizione borbonica del territorio campano, il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.

Rosso Vanvitelliano porta in scena il passato culturale, vissuto alla Reggia da uomini come Filangieri, Cuoco, Goethe, Dumas, che incontrando l’attualità mascherata da Policinella l’accompagna all’appuntamento con i protagonisti: Vanvitelli, il grande ideatore del complesso architettonico nel suo Monologo a Dio, Hackert ed i suoi disegni, Graefer alle prese con il Giardino Inglese, le dicerie di Corte su Maria Carolina con accanto Emma Lyon, la prostituta inglese, particolarmente intima della Regina con les attitudes, danze velate che accesero l’interesse del suo amante, l’ammiraglio Nelson. Si rievoca lo scontro di questi con Caracciolo ed i rivoluzionari del ‘99, la politica di corte nelle mani di Acton e del reggente Tanucci, la repressione del Cardinale Ruffo, la violenza di Gennaro Rivelli, il menino del Re, mentre nelle cucine Ferdinando è alle prese con il sartou di riso e con una cameriera di corte che insegue le quattro principessine nate alla Reggia destinate a divenire le regine di tutta l’Europa.

Un emozionante viaggio nel tempo che permette l’incontro con Eleonora Pimentel Fonseca e Luisa Sanfelice, dame di Corte poi rivoluzionarie e messe a morte, ed ancora con Paolina e Carolina Bonaparte, le sorelle di Napoleone che anche a Caserta allestirono le loro famose feste in maschera e con Maria Sofia, regina soldato, ultima dei Borbone a lasciare Palazzo Reale. Tutto negli splendidi costumi delle diverse epoche.

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