Il 30 e 31 gennaio in piazza Aldo Moro. Sfilerà anche un carro di “pastellessa” maceratese
RECALE. Partirà all’insegna della musica popolare, dei giochi antichi e della gastronomia contadina la festa di Sant’Antonio Abate a Recale, attesa il 30 e il 31 gennaio. L’evento, intitolato “Tammorra, panorra e fuòco”, è organizzato, come di consueto, dalla Pro loco “Nuova Recale”, presieduta da Andrea Mastroianni. L’edizione 2016, la nova, ha avuto il 17 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria del fondatore del monachesimo cristiano, un’anteprima improntata sul culto del santo, con una messa solenne officiata da don Franco Catrame, e sulla cultura. Dopo la messa, infatti, nella parrocchia di Santa Maria Assunta, Paolo Apolito, docente di Antropologia culturale all’Università di Roma Tre, ha presentato il libro “Ritmi di festa”, rapendo, letteralmente, l’attenzione dei presenti. Ma veniamo al programma del weekend: sabato, alle 14.30, in piazza Aldo Moro, si svolgerà la II edizione dei giochi di un tempo, il memorial “Amedeo Tizzano”, con tanti premi in palio, allestita in collaborazione con il gruppo scout “Recale 1” e con l’associazione “Giochi antichi” di Verona. Alle 15,00, la banda musicale “Città di Caserta” percorrerà le strade cittadine, accompagnata da esibizioni itineranti del gruppo folk dell’associazione cattolica “S. Simeone” di Marcianise, che eseguirà balli tipici, tra i quali “A quadriglia” e “O lacciammore”. Alle 17,30, dalla chiesa dell’Assunta, in via Municipio, partirà la processione con la statua di Sant’Antonio Abate, accompagnata dalle autorità civili, religiose e le associazioni parrocchiali, che giungerà all’auditorium dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, dove, alle 18,00, sarà celebrata la messa. Alle 18,30, verrà deposta una corona di fiori commemorativa al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Poi, sempre in piazza, sarà accenso il caratteristico falò di “Sant’Antuono”. Segneranno l’apertura degli stand gastronomici, l’esibizione di balli tipici e il concerto folk d’autore “La stanza sul porto”, diretto dal maestro Luca De Simone. Domenica, invece, alle 14.30, sfilerà un carro storico delle “Battuglie di pastellessa” di Macerata. Alle 16.30, in piazza Moro, si terranno corsi gratuiti di ballo tipico della “Marcianisana”; e, dalle 17.30, la benedizione degli animali, l’accensione del falò e “’A rriffa”, l’asta dei doni offerti dai cittadini. In serata, spazio all’irriverente comicità di Gerardo Amarante (in arte “Gerardinella”) e alla travolgente musica popolare degli “Spaccapaese”. Gran finale con il classico sparo di fuochi pirotecnici con “figure” tradizionali, “’O tracc”, “’A batteria” e altre magie della famiglia Roggiero di Macerata. Agli stand gastronomici, gli avventori potranno gustare la “panorra”, gustosa e antica pietanza di “recupero”, preparata con prodotti biologici e altri piatti della tradizione contadina locale, innaffiati da buon vino. «Legato a un culto contadino, di buon auspicio per i raccolti – dichiara Andrea Mastroianni –, Sant’Antonio Abate ha da sempre accompagnato i gesti dei nostri predecessori, che, in questo particolare periodo dell’anno, auspicavano in una propizia primavera, lontana dal rigido inverno». La Pro loco ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, tra i quali don Franco Catrame, il diacono Michele Tagliafierro, il sindaco Patrizia Vestini, le Dame di San Vincenzo e gli altri gruppi parrocchiali.