Settembre al borgo: nella suberba scenografia del Duomo di Casertavecchia, è andata in scena una preziosa pagina del patrimonio culturale casertano.

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Suggestioni in note e parole, per autentiche emozioni “tra pietre levigate forgiate dalla storia”con “Siffridina, parole ribelli” scritto da Francesca Nardi e la colonna sonora delle musiche di Fausto Mesolella suonate dalla chitarra di Antonello Musto nella suberba scenografia del Duomo di Casertavecchia, è andata in scena una preziosa pagina del patrimonio culturale casertano. L’identità forte che si riscopre tra passato e contemporaneo. La storia della leggendaria contessa di Caserta, bella e austera che riappare evocata nel suo borgo tra la sua gente. “Io vivo qui da sempre” spazza via false credenze sulla sua storia per riaffermare, in un dialogo ben recitato, dalle interpreti Angelica Greco e Maria Angela Robustelli Tavassi per la regia di Rino Della Corte, immaginato dalla Nardi con se stessa, con il consueto stile, graffiante e stimolante, la sua voce critica, il suo coraggio.

Il coraggio di scegliere e resistere, come nella biografia della Contessa diventa il coraggio di prendere posizione e criticare una realtà silente, perche’come dice Francesca Nardi “..da oggi Siffridina ritorni a vivere”, non solo nel corretto ricordo, ma, come per Fausto Mesolella, al quale è dedicata questa edizione di Casimiro Lieto, presente nei cuori e nella stima dei suoi amici e allievi, sia, non solo memoria ma progetto futuro.