Smcv, successo per il convegno ‘Biblioteche medievali d’Italia’

Si è concluso questo pomeriggio, presso l’aulario della Seconda Università di Napoli, il convegno internazionale ‘Biblioteche medievali d’Italia’ nell’ambito del PRIN 2012 volto a fornire un’incisiva ricognizione sulla documentazione dell’Italia medievale.

La prima parte del convegno, svoltasi nella giornata di ieri, incentrata su ‘Il sacro e il profano’ ha visto i saluti inaugurali di Massimiliano Bassetti coordinatore nazionale del PRIN, gli interventi dei professori della Seconda Università degli Studi di Napoli Roberto Gamberini, Daniele Solvi, Paola Zito, Claudio Buongiovanni, e di Eleonora Rava dell’University of St. Andrews (UK).

Gamberini ha parlato della circolazione libraria dell’XI secolo di cui si conserva una scarsa documentazione. Tra le biblioteche più floride del periodo, quelle di Subiaco e Montecassino la quale, in particolare, fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell’antichità. Testimonianze storiche del più alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli. I suoi abati più illustri furono Teobaldo e Desiderio, quest’ultimo futuro papa col nome di Vittore III, che alla fine dell’XI secolo fece ricostruire completamente l’abbazia ed ornò la chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici, il cui riflesso si può ancora oggi scorgere in quelli che lo stesso abate fece eseguire in Sant’Angelo in Formis.

Eleonora Rava ha fornito alcune interessanti notizie riguardo ai documenti pisani dei secoli XIII e XIV. Si tratta di atti di natura privata, per lo più testamenti, che spesso contenevano lasciti di libri elencati come fossero veri e propri tesori.

Rilevante è stato anche l’intervento di Daniele Solvi che ha illustrato la biblioteca ideale dei predicatori osservanti. In particolare Bernardino da Siena, predicatore senese e frate appartenente all’Ordine dei Minori, poi canonizzato nel 1450, tracciò il profilo della biblioteca ideale sia per i predicatori che per i comuni cristiani. Da una parte un elenco di libri che i predicatori avrebbero dovuto conoscere, dall’altra alcuni testi da leggere con prudenza. In una sua predica fiorentina, invece, Bernardino fornì una rassegna di libri consigliati al cristiano comune che figura più flessibile, con l’abbandono di una precisa gerarchia dei libri da osservare a favore di un ordine più spontaneo.

Questa mattina si è tenuta la seconda parte del convegno focalizzata sulle biblioteche nel Regno di Napoli con gli interventi di David Falvay (Università Loránd Eötvös di Budapest), Teresa d’Urso (Seconda Università degli Studi di Napoli), Giovanni Fiesoli (Università di Verona), Andrea Bartocci (Università di Teramo), Jakub Kujawiński (Università di Jyväskylä) con i saluti di Attilio Bartoli Langeli (Scuola storica nazionale per l’edizione delle fonti documentarie).

Rossella Papale