«I tabù del mondo», Massimo Recalcati ed il lento dissolversi dei tabù

«Il nostro tempo non sembra conoscere più l’ombra tetra del tabù», è questo l’incipit de I tabù del mondo raccontati da Massimo Recalcati che nel suo libro delinea una contemporaneità in cui ogni confine sembra essersi dissolto. È su questo aspetto che, in particolar modo, lo psicanalista si concentra, sincerandosi di esprimere la novità storica e antropologica dietro tutto ciò.

Importante è innanzitutto «provare a distinguere due versioni del tabù. Da una parte la sua forma semplicemente ideologico-superstiziosa; il tabù come luogo di restringimento e oppressione della vita. Dall’altra una forma del tabù come ammonimento e indice simbolico – memoria della Legge della parola -, segno che la vita non ci appartiene mai come una semplice presenza di cui siamo proprietari, ma è qualcosa che porta con sé la cifra – trascendente e impossibile da svelare – del mistero». Ma, forse, ancora più importante è arrivare, attraverso la lettura di queste pagine alla consapevolezza che «la liberazione da ogni forma di tabù sembra istituire, infatti, un inedito tabù che non può essere violato: quello della vita che basta a se stessa, della vita che rifiuta ogni tabù e con esso ogni esperienza del limite, della vita senza tabù». La dialettica irrisolta tra l’esistenza del tabù e la spinta alla sua trasgressione viene a mancare perché a mancare sono proprio i limiti che i tabù stessi tracciavano, non vi sono più confini da valicare, tutto sembra essere lecito.

Attraverso queste pagine, Recalcati si muove con maestria, passa dall’affrontare tematiche note ai più – avvalendosi di grandi personaggi della letteratura classica e mitologica utilizzati costantemente dalla psicologia, ma anche a grandi intellettuali dei secoli scorsi – ad affrontare questioni attuali come quella del terrorismo, dell’anoressia e dell’eutanasia, mostrandosi sempre attento a usare un linguaggio semplice e lineare, così da permettere a tutti di immergersi nella lettura con estrema facilità.

Anche se in origine i capitoli non erano altro che degli articoli apparsi sulla Repubblica, nel settimanale Tutti i tabù del mondo, il libro non ne risente, anzi è uno scritto organico che collega i vari capitoli rendendo ognuno di esso indispensabile per la completezza del testo.

Recalcati non scende nel dettaglio, non si perde in tecnicismi, ma si limita a dare un punto di vista nuovo, spiegando allo stesso tempo cosa c’è dietro a determinati pensieri, situazioni. Offre al lettore un punto di vista classico, ma allo stesso tempo lo indirizza verso il cambiamento che la società moderna sta vivendo perché di una cosa è certo: i tabù sono scomparsi lasciando spazio a delle nuove maschere inedite.