«Tre Mondi Solitari», una trilogia pirandelliana di Patrizio Ranieri Ciu al Palazzo Arti e Teatro di Caserta

CASERTA – Questa sera alle 21, al giardino del Palazzo Arti e Teatro di Caserta – in corso Trieste n.239 – prodotto da Ali della Mente, appuntamento con Il Mondo Com’Era, opera prima della Trilogia dei Tre Mondi Solitari di Patrizio Ranieri Ciu – luoghi temporali di origine di ansie e timori, paure e speranze, illusioni e realtà – dove, attraverso testi musicati e recitati, le parole camminano sul filo del rasoio della verità che, non appena detta, già non è più tale.

Gli attori si interrogano a vicenda prima di coinvolgere il pubblico in una riflessione dolceamara di quel che è stato, è e sarà. «Tre Mondi Solitari – dice l’autore relativamente alle opere della sua Trilogia sul Mondo – tre trappole poste nel corso del tempo dove non c’è soluzione se non l’inversione delle parti».

Come il gioco pirandelliano a cui si ispira appena la trilogia che la Compagnia dei nuovi giovani artisti della Città mette in scena (originale omaggio al grande commediografo siciliano ricordato come a lui sarebbe piaciuto) il pubblico si ritrova interprete di fronte agli attori spettatori. Questo avviene grazie ad un libro che d’improvviso introduce le sue pagine mancanti, future scoperte di quei Monodialoghi che hanno ormai tracciato il solco indelebile del confine tra teatro che è stato e realtà che è, il borderline oltre il quale sarà l’abisso.

Col fiato sospeso ogni volta, dunque, si va fino alla fine di ogni singola rappresentazione che nei suoi tre appuntamenti, termina nel momento di trasmutazione corale, la cena finale, lo spaghettacolo, preparato dagli attori per sé stessi e solo per quel pubblico che, trasformatosi in interprete, lo vorrà naturalmente consumare.

Senza respiro, accanto ad un bicchiere di vino ed un filo di pasta nel giardino occasionale e male illuminato, tra parole e musiche inedite e sconosciute, uomini e donne che avranno il coraggio di rabbrividire nel caldo delle tre serate, vivranno l’attesa della trilogia compiuta dove solo in pochi, come l’autore, potranno davvero dire: io c’ero, ci sono e ci sarò.