Fare Verde Campania: “Votare non è mai una bufala ma segno di democrazia”

L’associazione ambientalista Fare Verde Campania  risponde per le rime al primo ministro Renzi
che in questi giorni  ha attaccato duramente il referendum e le Regioni che lo hanno promosso. I consigli regionali che hanno deliberato la proposta di referendum sono democraticamente eletti e quindi sono l’espressione della volontà popolare ed è bene ricordare che delle 9 Regioni presentatrici sette sono governate dal PD. Renzi se ne faccia una ragione. I referendum non sono mai una bufala,  ci dice Giuseppe Solla Presidente Regionale del sodalizio ambientalista, ma sono
una costante riaffermazione di democrazia e partecipazione. Inoltre, la vittoria del Sì sarà una chiara indicazione popolare per andare verso un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile grazie alle energie alternative. E’ bene ricordare che le trivelle entro le 12 miglia nel 2015 hanno contribuito a soddisfare fra il 3 e il 4 per cento dei consumi di gas e l’1 per cento di quelli di petrolio;  mentre nel 2015, secondo il Gestore dei servizi energetici (Gse), le cosiddette fonti alternative hanno contribuito a soddisfare il 17,3 per cento dei consumi nazionali di energia.

Poi c’è la questione  “inquinamento ” senza dover arrivare ai casi estremi come quello del Golfo del Messico, e bene ricordare che in pochissimo tempo ci sono stati 2 episodi il 14 marzo, a sette chilometri dalla costa tunisina, c’ è stato uno sversamento da una piattaforma petrolifera inglese; per non parlare di quello di un paio di settimane fa  in Francia dove circa 550.000 litri di petrolio, secondo le stime della prefettura, della TOTAL sono finiti nella Loira a causa di una ottura di una condotta. Poi a sostenere che le trivelle in mare sono pericolose per la salute umana e er la fauna ittica c’è un documento pubblicato di recente da Greenpeace. Il rapporto è basato su dati raccolti tra il 2012 e il 2o14 dall’Ispra su commissione dell’Eni, relativi a 34 piattaforme a gas gestite dalla compagnia nell’Adriatico. Nei sedimenti marini e nelle cozze che vivono vicino alle
piattaforme sono state trovate, in alcuni casi, sostanze chimiche in quantità superiori ai limiti di legge .Inoltre piccoli sversamenti di petrolio, tuttavia, avvengono spesso dove ci sono attività di estrazione lo dice un rapporto del Parlamento europeo , secondo cui solo tra il 1994 e il 2000 nel Mediterraneo (casualmente i dati specifici sull’Italia non vengono forniti) ci sono stati 9.000 episodi di questo genere rilevati dai satelliti .Lo scandalo petroli in Basilicata ha coinvolto pesantemente il partito di cui è segretario Renzi e ha scoperchiato le commistioni tra politica e lobby industriali.

I cittadini, conclude Solla, non sono stupidi e alle bordate di Renzi risponderanno andando in massa a votare Sì nel referendum di domenica 17 aprile