È sempre più aggrovigliata la matassa sul progetto del biodigestore, lo si evince dall’ultimo comunicato stampa del comitato “Caserta grida no al Biodigestore anaerobico”, che, oltre ad elencare una serie di inesattezze ed incongruenze sulla decisione allocativa da parte del comune, ufficializza una condizione necessaria per la legittimità dell’opera: la mancanza della preventiva e obbligatoria approvazione della Soprintendenza ai beni architettonici e culturali della provincia di Caserta.
Di seguito il comunicato stampa del comitato
“Ci chiedono riepiloghi sul problema Biodigestore a Caserta, quindi riportiamo
delibere, interrogazioni, procedure di gara, anticipi, richieste di ulteriori fondi,
permessi, mitigazioni ambientali, commissioni, conferenze, affidamenti, progetto, ricorsi, valutazioni ambientali, vincoli, determinerà, espropri…..ecco, volete sapere oggi a che stiamo?
Il Comune di Caserta, nella persona del sindaco Marino, non ha la disponibilità
completa del suolo dove realizzare il Digestore.
Il Comune di Caserta, “nella persona del sindaco Marino”, non ha ne’ il parere
dalla Soprintendenza ne’ quello della commissione Locale ma la cosa piu grave
è che pur sapendolo da oltre un anno e mezzo continua ad andare avanti
aggravando sempre di piu la situazione.
il Comune di Caserta, “nella persona del sindaco Marino”, ha un progetto
vecchio……incompiuto, quindi poco realistico, il Comune di Caserta, “nella persona del sindaco Marino”, ha tutta la città contro, in ogni luogo, anche in collina.
Il Comune di Caserta non ha un comitato dei garanti.
Il Comune di Caserta ha già esplorato tutte le possibili localizzazioni per il
MOSTRO, in ogni luogo del territorio comunale, ma non c’è, non c’è zona dove è
possibile distruggere la vita dei cittadini solo per interessi economici dei vari De Luca e Marino.
Il Comune di Caserta, “nella persona di Carlo Marino”, ha speso già quasi 2 milioni
di euro per lavori a “vuoto”…., questo presuppone un danno economico
milionario per i cittadini di Caserta”