Il 19 novembre il comitato CASERTA GRIDA NO AL BIODIGESTORE ha presentato in Regione Campania le proprie osservazioni relative all’IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA E Compostaggio a Caserta suggerendo in alternativa un impianto di compostaggio aerobico.
“Un Digestore anaerobico, che non è assolutamente un impianto di compostaggio e non si può mai ed in alcun modo definirsi tale, è necessario per risolvere il problema dei rifiuti umidi? — dichiara Francesca Brizzi Presidente del comitato CASERTA GRIDA NO AL BIODIGESTORE Anaerobico – NO Un digestore anaerobico trasforma il nostro rifiuto “umido” in “Rifiuto Pericoloso”per farne gas.
L’ente idrico Campano dichiara che dall’esame della documentazione tecnica dello studio preliminare si evince che: “lo scarto di lavorazione del Digestore “il Digestato” verrà in parte conferito in fognatura e in parte trasformato in “Rifiuto Speciale”da smaltire”, il tutto chiaramente non potrà mai essere recuperato in agricoltura. Il danno per Caserta sarebbe senza eguali, fine delle colture, aria irrespirabile, inquinamento atmosferico e danni alla salute per tutti i cittadini.
Tutto questo va in netto contrasto con i veri e saldi principi di economia circolare, infatti nella direttiva 851/2018/CE si prevede che il rifiuto sia avviato ad un processo di riutilizzo e riciclaggio tanto da chiudere il ciclo e trasformare davvero il nostro umido in humus/terra/fertilizzante che solo attraverso la sola lavorazione aerobica può avvenire. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Regione Campania una conversione da insediamento industriale di 40mila t anaerobico ad un progetto aerobico di 9mila t solo per la “forsu” della città di Caserta fatto di tante, piccole, medie, grandi macchine di compostaggi aerobici e biocelle, il cui studio preliminare è stato da noi già avviato ed è disponibile a chiunque ne faccia richiesta e noi saremo ben disposti a spiegarne la fattibilità.