Giulio Cavalli al Tennis Club Caserta per la presentazione di Mio padre in una scatola da scarpe

CASERTA – In un gremito Tennis Club Caserta, sabato scorso, Giulio Cavalli ha presentato il suo Mio padre in una scatola da scarpe (recensione cliccando qui), un libro intenso come ce ne sono pochi e con dentro tutta quella emozione che si può provare solo leggendo un testo delle nostre terre.

La storia di Michele Landa – metronotte ammazzato il 6 settembre 2006 alle quattro del mattino a colpi di pistola, e poi bruciato nella macchina di servizio a Mondragone – dovrebbe essere nota a tutti. Invece, per molti, per troppi diventa una scoperta, una rivelazione da sabato pomeriggio in una sala affollata. Il racconto scorre, scorre il ricordo, la parola passa da un testimone all’altro.

Accanto a Giulio Cavalli c’è Angela Landa, la figlia del metronotte ucciso. Parole forti, testimonianza viva, ricordo acceso. Michele è vivo perché non hanno permesso di cancellarlo, perché c’è chi lo ricorda e chi ha ritenuto la sua storia esemplare, buona, degna di racconto, di memoria. Eppure queste storie non dovrebbero essere delle scoperte ma appartenere ad ogni abitante di questa terra.

Natalina Rossi, da appassionata lettrice, modera, accompagna, fa svelare il racconto davanti agli occhi dei presenti. Non è solo la presentazione di un libro, no, è più un impegno, un assegno per casa tanto importante da essere ripetuto ogni giorno. Ricordare, davvero, è l’unica strada per non morire. Ed anche per non cadere nel baratro.

La voce di Michele Landa risuona nella sala grazie ad Alessandra Testa e Gianrolando Scaringi – attori del Teatro Stabile di Innovazione della Città di Caserta «Fabbrica Wojtyla» – che diventano interpreti delle parole del coraggioso figlio di Mondragone.

Un pomeriggio diverso, un evento che sa di impegno preso, quello di sabato scorso. Senz’altro una iniziativa che fa onore allo storico circolo presieduto da Fabio Provitera.