L’11 marzo, alle 20.30, il gruppo rappresenterà un classico del repertorio comino napoletano
Caserta. Il ritorno alle scene è avvenuto il 9 gennaio. Da allora, è stato un successo continuo. L’11 marzo, alle 20.30, al Teatro “Città di Pace”, in via Santissimo Nome di Maria, nuova data casertana per i “30Allora”, storica compagnia di Casagiove, formatasi, quasi per gioco, nel 1998. A grande richiesta, il gruppo, diretto da Enzo Russo e da Salvatore Vitale, (ri)rappresenterà un classico del repertorio comico napoletano: “Mettimmece d’accordo e ce vattimme”, commedia in due atti scritta da Gaetano Di Maio. Oltre ai registi, sul palco saliranno Chiara Santoro, Goffredo Laugeni, Tina Dello Stritto, Carla Ferrara, Bruno Massaro, Gennaro Pompeo, Carla Lettiera, Maria Antonietta Golino, Raffaele Panariello e Annamaria Menditto. Il testo ruota intorno alle schermaglie tra due coniugi, Geppino e Margherita, decisi a divorziare e istigati dai rispettivi avvocati, Stenda e Sarappa, a una guerra di nervi. I litigi in casa Iaccarino provocano le ansie di Marisa, la figlia, preoccupata del proprio fidanzamento: la famiglia di lui è all’antica e una separazione per un presunto adulterio non ci voleva proprio. A completare il corollario di personaggi, Alfonso, nonno arteriosclerotico, Cristina, zia zitellona in cerca di marito, e poi spasimanti, preti, donne dai facili costumi, impiccione e tanti altri, ad animare una girandola di situazioni ai limiti della farsa. Il cast tecnico vede Anna Zardo ai costumi, Peppe Petriccione e Francesco Martucci alle scene, Raffaele Cepparulo all’audio e alle luci, Daniela Laurenza al trucco, Andrea Panifici e Gabriele Russo alla fotografia e Maria Rosa Cecere alla grafica. I “30Allora” sono stati in “quiescenza teatrale” per qualche anno, poi, lo scorso giugno, si è riaccesa la fiamma: «Siamo il frutto di quello che siamo stati e un’esperienza così forte non si sarebbe mai potuta cancellare. Così – rivela il presidente dell’associazione Emanuele Ferraro –, gli eventi, quegli stessi che avevano interrotto le nostre esibizioni a teatro, hanno permesso ad alcuni di noi di ritrovarsi e, come chi ode un richiamo d’amore, gli altri si sono stretti a cerchio coinvolgendo nuove persone, nuovi amici».