A Caserta giorno 1° marzo, presso la Biblioteca del Seminario (Via del Redentore), la presentazione del libro scritto dal duo Carfora-Tanzarella.
Dopo numerose presentazioni in vari luoghi d’Italia e dopo che il libro è stato adottato dal vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo e da lui distribuito ai preti della diocesi e prima delle presentazioni a Scampia, a Verona e a Palermo il libro di Carfora-Tanzarella ritorna a Caserta il 1° marzo con una presentazione alla quale partecipano: don Vitaliano Della Sala, famoso per il suo impegno contro la globalizzazione e le discriminazioni e persecuzioni razziali, don Luigi Milano il parroco di Gragnano la cui parrocchia ha promosso la nascita del pastificio “il Mulino di Gragnano” nel quale oggi lavorano 6 giovani prima disoccupati e oggi imprenditori indipendenti, suor Rita Giaretta la fondatrice di casa Rut e della cooperativa Newhope, impegnata da 20 anni contro la tratta degli esseri umani. E ancora don Antonello Giannotti direttore della Caritas diocesana e parroco del Buon Pastore e Costanza Ciminelli del servizio stampa della casa editrice il pozzo di Giacobbe.
Un pomeriggio per riflettere con papa Francesco delle 15 malattie che attanagliano la Chiesa e gli uomini di Chiesa. L’Appuntamento è alle 17,30 alla Biblioteca del Seminario, Via del Redentore Caserta.(dall’introduzione di +Nunzio Galantino, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana)
«La lettura di questo libro, attraverso l’evocazione di figure come Rosmini, Fogazzaro e don Milani, aiuta a sentirsi protagonisti e non solo spettatori talvolta indignati, di un rinnovamento che tutti auspichiamo e al quale papa Francesco continua a chiamarci».
Nel discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2014 Francesco ha elencato 15 gravi malattie da cui essa può essere affetta. Ma come si possono prevenire e curare queste 15 malattie che non colpiscono solo la Curia ma investono tutte le forme di potere, dalle comunità ai singoli? Occorre una riforma che secondo Francesco ha come precondizione la conversione e la parrhesia. La terapia è imparare ad essere più umani, superando: le tentazioni del potere come dominio e la sua divinizzazione e sacralizzazione, le lusinghe di una mondanità spirituale fondata sull’effimero e sul successo camuffati da esigenze “di risultati pastorali”, i falsi misticismi che mettono al primo posto le ritualità rispetto al primato della persona e al suo ascolto.