
Dimmi “Esame di Stato” e ti risponderò “Liceo, Tecnico o Professionale”?
Le cose non stanno esattamente così, nel sistema scolastico italiano ognuno dei due cicli di istruzione si conclude con un esame di Stato e naturalmente è considerato tale anche l’esame conclusivo della scuola secondaria di primo grado.
La normativa, rinvenibile anche sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito in forma divulgativa, parla chiaro: Il primo ciclo di istruzione, che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, si conclude con un esame di Stato obbligatorio per tutti gli studenti, compresi quelli che si avvalgono dell’istruzione parentale, che lo sostengono in qualità di privatisti. Il superamento dell’esame dà accesso alla scuola secondaria di secondo grado o al sistema dell’istruzione e formazione professionale regionale.
È proprio così, anche alla fine del primo percorso di studio, che tradizionalmente ingloba scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, occorre sostenere una prova con valore nazionale, strutturata in maniera simile sul territorio italiano e tale da rilasciare un diploma conclusivo con un voto finale.
Chi può essere ammesso all’esame di Stato del primo ciclo?
Occorre inizialmente distinguere tra candidati interni, che hanno seguito il regolare percorso scolastico, e candidati esterni detti anche privatisti che per varie motivazioni hanno svolto il percorso formativo al di fuori del circuito scolastico.
Sono ammessi all’esame di Stato del primo ciclo di istruzione i candidati interni che:
- hanno frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale personalizzato;
- hanno partecipato alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte da INVALSI[1];
- non hanno ricevuto la sanzione disciplinare della non ammissione;
- hanno conseguito un voto di almeno 6/10 nella valutazione del comportamento.
L’insufficienza, cioè il voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, non determina automaticamente la non ammissione: infatti è nel potere del consiglio di classe, anche con voto a maggioranza, deliberare la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo oppure definire l’ammissione sulla base di motivazioni condivise. Il momento decisivo è lo scrutinio finale, quando il consiglio di classe, tenuto conto del percorso del triennio e sulla base dei criteri definiti dal collegio dei docenti, assegna un voto di ammissione all’esame espresso in decimi.
I candidati privatisti, entro il 20 marzo devono produrre domanda ad una scuola statale o paritaria e possono sostenere l’esame sulla base di una serie di condizioni:
- compiere, entro il 31 dicembre dello stesso anno scolastico in cui sostengono l’esame, il tredicesimo anno di età ;
- aver conseguito l’ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado;
- in alternativa sono ammessi i candidati che abbiano conseguito tale ammissione alla scuola secondaria di primo grado da almeno un triennio.
Dopo le prove INVALSI…numerose altre prove attendono i candidati
Le prove scritte da svolgere sono ben tre; esse si devono svolgere in tre giornate diverse anche non consecutive. Dopo le prove scritte è previsto un colloquio, integrato da una prova di pratica di strumento qualora lo studente provenga da un percorso musicale. Le tre prove scritte sono relative:
- per la prima prova all’italiano o alla lingua nella quale si svolge l’insegnamento ( sloveno, ladino, ad esempio). La norma prevede che sia la Commissione d’esame a predisporre le tracce che possono attenere a testi narrativi o descrittivi, testi argomentativi, comprensione e sintesi di testi di diverso tipo;
- per la seconda prova, alle competenze logico-matematiche, con problemi e quesiti sulle aree “numeri”, “spazio e figure”, “relazioni e funzioni”, “dati e previsioni”, con possibile riferimento anche ai metodi del pensiero computazionale; qiuesta prova, predisposta dalla Commissione nei tempi e nei modi previsti dell’apposita ordinanza ministeriale;
- per la terza prova all’inglese e alla seconda lingua comunitaria, con verifiche di comprensione e produzione scritta di livello A2 ( livello appena sopra quello di base) del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa per l’Inglese, mentre è sufficiente il livello A1 ( livello base) per la seconda lingua comunitaria (Francese, Spagnolo, Tedesco).
Infine, il colloquio mira ad accertare le importanti capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi; apprezza la capacità di pensiero critico e riflessivo, l’abilità di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studi;
in sintesi, mediante il colloquio si verifica in maniera completa il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente.
Questo profilo, delineato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, è un catalogo di competenze degli studenti attese all’uscita dalla scuola secondaria di primo grado. Per ultimo, ma non ultimo, la Commissione accerta il livello di padronanza delle competenze connesse all’insegnamento trasversale di educazione civica.
Come si giunge al voto finale?
A ciascuna prova scritta e al colloquio viene attribuito un voto intero in decimi. In seguito si calcola la media tra il voto di ammissione (solo per i candidati interni) e la media dei voti delle prove d’esame. Le frazioni di voto pari o superiori a 0,5, determinano l’arrotondamento all’unità superiore, in caso contrario si determina l’arrotondamento all’unità inferiore. I candidati che conseguono un voto finale pari almeno a 6/10 superano la prova.
La lode, solo per i più bravi!
Solo se il voto finale è pari a 10/10, la Commissione d’esame, all’unanimità, può decidere di assegnare la lode. Il voto finale viene riportato sul diploma che rappresenta il titolo di accesso alla scuola secondaria di secondo grado, anch’essa obbligatoria per i primi due anni di corso, in maniera da consentire il compimento del decennio di obbligo scolastico.
[1] Le Prove nazionali INVALSI (Istituto nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di formazione) sono prove scritte svolte ogni anno dagli studenti italiani di alcune classi previste dalla normativa. L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, scuola media, prevede la somministrazione delle prove come requisito di accesso all’esame finale. Lo scopo delle prove è valutare, in alcuni momenti chiave del ciclo scolastico, i livelli di apprendimento di alcune competenze fondamentali in Italiano, in Matematica e in Inglese