CASERTA – Sabato 2 dicembre, doppio appuntamento al Teatro Civico 14 di Caserta. Apre la sezione Eventi della stagione teatrale 2017/2018 lo spettacolo (ore 21:00) IO SO e HO LE PROVE di Giovanni Meola, liberamente tratto dall’omonimo libro di Vincenzo Imperatore e la presentazione del nuovo libro di Imperatore (ore 18:30) “SACCO BANCARIO – Il grande imbroglio nel racconto di manager, gole profonde e risparmiatori truffati”, pubblicato da Chiarelettere. Il libro vede la collaborazione del Presidente di Banca Etica Ugo Biggeri e la prefazione di Marco Travaglio. Sarà presente l’autore e modererà l’incontro l’Avvocato Gennaro Iannotti, titolare e fondatore dello Studio Legale Iannotti – Avvocati Penalisti.
Il libro di Vincenzo Imperatore ‘IO SO e HO LE PROVE’, con quasi 50.000 copie all’attivo, è stato uno dei casi letterari della passata stagione. Lo spettacolo, libero adattamento dal titolo omonomo, racconta la ‘conversione di un ex-manager bancario’ che, dopo un quarto di secolo al servizio della più importante banca italiana, ne è uscito denunciandone tutte le nefandezze, comuni all’intero settore bancario nazionale ed internazionale negli ultimi due decenni.
In questo monologo non ci sarà, però, un solo corpo in scena, bensì due: affianco all’attore, una musicista e rumorista. La messinscena diventa così un racconto per corpo e parole ma anche per suoni e rumori, un incontro a volte sopra le righe, altre volte ironico, altre ancora serrato e diretto. ‘IO SO e HO LE PROVE’ non è quindi del tutto un monologo, la sua drammaturgia si avvale di quest’altra presenza in grado di incarnare in maniera più o meno indiretta, attraversando suoni, vocalizzi, e composizioni musicali originali, molti dei personaggi o dei ‘segni’ che l’epopea dei due decenni di esuberanza e scelleratezza bancaria senza freni ha creato, andando poi a sbattere nella grande crisi del 2008.
sinossi
Enzo, di estrazione popolare ma ambizioso, si trova al posto giusto nel momento giusto: la deregulation del sistema bancario.
In questo modo, fa carriera e soldi per più di vent’anni. Poi…la conversione.
Che, come tutte le conversioni, è irta di ostacoli, contraddizioni, difficoltà.
Ma Enzo è ostinato e vuole diventare un uomo diverso e perciò crea un’azienda che difende dagli abusi delle banche.
Così ora si trova ad accompagnare un suo cliente, un imprenditore vessato dalla propria banca ma che ha bisogno vitale di un fido, ad un incontro con una funzionaria piacente, alta e snella, una di quelle ‘serial- killer’ per le quali lui, da manager, stravedeva (‘…perché le femmine sanno come far mettere una firma molto più di noi uomini’).
Enzo riuscirà ad evitare al suo cliente la sorte che lui, inesorabilmente, faceva fare invece, a parti invertite, a imprenditori come quelli, contribuendo così alla distruzione dell’economia reale?
note dell’autore
“Raccontare il mondo delle banche, dalle privatizzazioni e dalla deregulation di inizio-metà anni ’90 agli sfracelli dell’ultima grande crisi ancora in corso, mi è sembrata urgenza non più rinviabile.
Così, appena intercettato il libro di Imperatore, ne ho fatto un adattamento teatrale per mostrare quel mondo visto dal di dentro e raccontato senza mezzi termini e senza indulgenza, anche verso se stesso, da chi in quel mondo ha vissuto e prosperato (troppo spesso sulle spalle degli altri).
Le rivelazioni contenute in questo libro (che ho chiaramente provato a trasfigurare con i meccanismi tipici del teatro) sono il punto finale di una sorta di conversione dopo un quarto di secolo di fedeltà cieca ed assoluta ai dettami del dio-denaro.
Racconto di una storia vera applicabile a molte altre vite ancora in incognito pronte a pentirsi, anzi a convertirsi e a trasformarsi in una sorta di onda anomala, quella di chi sa bene che le cose possono farsi anche senza violentare l’enorme massa di persone che ha sempre visto la banca come un luogo di accoglienza e non un luogo da combattere e dal quale difendersi.
L’umanità che trasudava dalle parole dei passaggi più cinici o delicati del libro mi ha spinto ad immaginare un Enzo in carne ed ossa, pronto a raccontare le sue malefatte, pronto a svelarne i retroscena come un mago che svela i trucchi del mestiere, un Enzo il cui tormento interiore è quello di un personaggio shakespeariano che ha sempre saputo e sentito di fare la cosa sbagliata ma che la faceva perché…così si doveva fare.
E questo Enzo in carne ed ossa mi è piaciuto immaginarlo accompagnato, in tutto il suo percorso, da suoni, rumori, musica, come si trattasse di un vero concertato in grado di amplificare, sottolineare, svisare, alleggerire o scompaginare l’apparente suo cinismo, il reale suo tormento, il ghignante suo provocare, il fiducioso suo autoaccusarsi.”