La conferenza stampa di Corvino: “Da oggi si cambia” ma non si capisce come
[author title=”di Salvatore Orlando” image=”https://www.casertatoday.net/news/wp-content/uploads/2016/02/1-e1454523638225.jpg”][/author]
Nell’attesa conferenza stampa della Casertana post Benevento la montagna partorisce il topolino. C’è tutto ed il contrario di tutto nelle parole del presidente Corvino che annuncia qualche novità nel mondo rossoblù ma di certo non fornisce gli elementi adatti per convincere gli astanti alla vera rivoluzione che tutti si aspettano. Infatti annuncia trionfalmente che è riuscito a debellare il silenzio stampa indetto 40 giorni fa ma è sempre e solo lui al confronto con giornalisti e tifosi. Avendo parlato già dopo la famigerata partita del Vigorito, ci si aspettava che ad affrontare le problematiche sul tappeto fossero stati altri, invece c’era solo lui, al fianco dell’addetto stampa della società, a enunciare sensazioni e rammarico dopo la cocente disfatta, a rispondere a qualche quesito che avrebbe avuto maggiore scalpore se a rispondere vi fossero stati gli altri personaggi del pomeriggio sannita. Troppo semplice, troppo facile smontare la rabbia ancora viva di chi – stampa e tifosi – attendeva giustificazioni valide alla débacle di domenica, apportate da chi già al fischio finale si era esposto con parole durissime e indubbia interpretazione. La frase che ha maggiormente colpito i presenti è stata quella profferita dal presidente laddove si è dichiarato deluso dal comportamento di persone che avevano la sua piena fiducia e che non hanno atteso alle sue aspettative. Ma quando gli si chiede se e quando avverrà la resa dei conti con costoro, il presidente ha affermato che nessuno sarà scaricato dalla barca in quanto nessuno potrà sottrarsi al destino finale della squadra in vista del traguardo finale. “Neanche un bicchiere d’acqua si sposterà senza il mio permesso” ha detto ad un certo punto in numero uno rossoblù, ma a chi gli chiedeva eventuali sanzioni disciplinari verso chi era venuto meno rispondeva che decisioni a caldo sarebbero state deleterie per tutti. Pochi minuti dopo ci si doveva rendere conto che Michele Murolo restava in borghese e non partecipava alla ripresa della preparazione, diretta da Romaniello, a sua volta congelato almeno fino al pomeriggio di domani. E della nuova condizione del difensore centrale nessun accenno, neanche a notte inoltrato sul sito ufficiale della Casertana. Tanto meno una nota stampa agli organi di informazione. Ancora una contraddizione, un’altra dopo le tante che hanno portato al tracollo di Benevento. Il presidente chiedeva massima collaborazione a tifosi e stampa in vista del rush finale in cui ancora tutto può succedere, ma poco si capiva con quali strategie la società intende affrontare le prossime battaglie. Certo il presidente che solo ora avoca a sé tutti i poteri forse veramente è il meno responsabile e l’unico che ci ha messo veramente la faccia, forse seppur non condannabile non suffraga con atteggiamenti consoni la sua volontà di voler cambiare le cose. E questo aspetto della questione non ha convinto del tutto neanche il centinaio di tifosi che dopo essersi intrattenuto con lui è salito sulle tribune a contestare la squadra con cori di scherno dopo l’umiliazione subita al Vigorito. Si è passati dal ventilato ritiro a Cava dei Tirreni direttamente alla ripresa della preparazione al Pinto, sotto l’occhio e soprattutto le grida degli inferociti spettatori, la gran parte presente anche all’ex Santa Colomba. Anche questo stride in quanto Corvino dice che i calciatori meritavano di subire la rabbia del pubblico ma di certo questo stride con la volontà di voltar subito pagina e tentare il tutto per tutto nella già difficile rimonta alla vetta. Ed allora, presidente, ci faccia capire: vogliamo o non vogliamo ancora tentare l’ardua impresa? Per coglierla non è possibile continuare con gli stessi atteggiamenti, le stesse strategie, la stessa falsariga che ha condotto al crollo. Se c’è voglia veramente di cambiare pagina e far capire a chi ha sbagliato che non si può sbagliare più adesso urge regolarsi di conseguenza.