Grossa sorpresa al termine di Casertana-Lecce, gara valevole per la 25esima giornata di campionato di LegaPro che ha visto i falchetti bissare il successo di Catania e rilanciare le sue ambizioni per la vittoria finale. A presentarsi in sala stampa ancora una volta solo il presidente rossoblù Pasquale Corvino il quale tra un’analisi e l’altra della gara annuncia anche l’imminente stop al silenzio stampa inaugurato al 90′ del famigerato Casertana-Lecce del 30 gennaio ultimo scorso. Corvino fa cenno al fatto che da tutta Italia lo chiamano per avere notizie della Casertana, tornata di colpo protagonista assoluto del campionato e che per lui la situazione diventa insostenibile. Ma una domanda da ‘curioso’ è d’obbligo: ma era il caso di instaurare la chiusura verso i giornalisti di allenatore e calciatori rossoblù dal momento che il movente era esclusivamente di carattere societario? Quale potrebbe essere il vantaggio di chiudere la bocca ai tesserati per un fatto che vede implicati solo i legittimi soggetti valutatori di carte federali e regolamenti, dal momento che lo stesso Corvino, l’avvocato Chiacchio e tanti altri si soffermano sull’argomento ampiamente, dando la loro versione dei fatti e la loro valutazione? Che c’entra il ricorso sull’assistente inabile a ricoprire quel ruolo con le valutazioni che Romaniello e i calciatori possono fare in occasione di quei pre e post-partite che hanno visto i falchetti sperperare un congruo vantaggio di classifica sulle dirette concorrenti alla promozione i Serie B? Ed inoltre come mai si possa consentire all’allenatore di andare nelle sale di registrazioni di emittenti avulse dalla provincia Casertana? Sembra quasi di capire che sia unicamente inseguito un ostracismo nei confronti della stampa – ancora una volta additata quale responsabile di tutti i mali dei falchetti – e dei tifosi casertani. Penalizzando soprattutto chi – allenatori e calciatori – è tra i meno responsabili delle precarie (fortunatamente ora non più) condizioni di classifica della squadra. Cose che, purtroppo, continuano a succedere in questa nostra realtà.