Centri polifunzionali, casa per famiglia, casa della musica, spazi aggregativi e socio-culturali: così Mirra cambia la destinazione degli immobili sottratti alla criminalità
“Far rinascere immobili confiscati alla criminalità che oggi versano in uno stato di abbandono perseguendo, oltre alla significativa finalità sociale prevista dalla futura destinazione, anche un importante riscatto morale della comunità cittadina”. Così il Sindaco Mirra e l’assessore Di Nardo hanno presentato le proposte progettuali nell’ambito dell’avviso dell’Agenzia per la Coesione territoriale che prevede 300 milioni di euro, con fondi PNRR, volti alla valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità. Un bando rivolto alle amministrazioni locali del Mezzogiorno con 250 milioni di euro riservati ai progetti selezionati attraverso una procedura selettiva e ulteriori 50 milioni di euro per progetti di particolare valore economico o simbolico per il territorio.
Sono quattro le proposte progettuali presentate dall’Amministrazione Mirra, con l’assessore Di Nardo, per un importo di circa 3,2 milioni di euro con fondi PNRR inerenti a quattro diversi immobili. In particolare si tratta di un immobile diruto in vico Pepe (incrocio tra via Fratta e via Gallozzi), per il quale è stato previsto un intervento di demolizione e ricostruzione, nel quale saranno realizzati una casa rifugio per donne vittime di violenza, un centro polifunzionale per minori e un centro famiglia per un totale di circa 2,5 milioni di euro; ulteriore progetto di ristrutturazione è stato presentato per un immobile in via Fratta dove sorgerà la “Casa della Musica” con l’obiettivo di creare spazi di aggregazione giovanile e socio-culturali gestiti da associazioni musicali; finalità socio-assistenziali sono previste dall’intervento relativo ad un appartamento in via Jan Palach dove sorgerà una struttura per favorire percorsi di autonomia per cittadini con disabilità; sempre in via Jan Palach l’ultima proposta progettuale consiste nella conversione di un ulteriore appartamento in luogo di aggregazione giovanile e socio-culturale da affidare ad associazioni di volontariato.
Inoltre, il virtuoso percorso avviato dal 2016 dall’Amministrazione Mirra per il recupero di Palazzo Teti ha permesso di presentare una proposta progettuale, nell’ambito della linea da 50 milioni di euro, anche per il “bene esemplare” di via Roberto D’Angiò che sarà destinato a diventare un luogo simbolo della storia e della cultura della nostra Città.
“I beni sottratti alla criminalità – hanno dichiarato il Sindaco Mirra e l’assessore Di Nardo – costituiscono una preziosa risorsa per il territorio e per la comunità cittadina, funzionale a sostenere importantissimi processi di crescita sociale e culturale. Grazie alle risorse che arrivano dall’Europa gli Enti locali hanno oggi la possibilità di riqualificare immobili entrati nel patrimonio indisponibile comunale dopo la confisca al proprietario superando, in questo modo, l’ostacolo delle ristrettezze dei bilanci comunali che non consentirebbero un pieno recupero degli stessi; così, beni oggi abbandonati o relegati in un dimenticatoio senza fine, potranno finalmente rinascere e diventare parte integrante di quel percorso organico di azioni all’insegna della legalità, che da anni rappresentano il leitmotiv della nostra governance”.