Smcv. Sel sulle infiltrazioni della camorra nelle amministrazioni: “uno dei mali del nostro Paese”

Destano preoccupazione – dopo gli eventi che, nelle scorse settimane, hanno riguardato Maddaloni – le notizie in merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono il Comune di Santa Maria Capua Vetere, facendo ipotizzare una fitta e intricata rete di connessioni tra politica, amministrazione e camorra. Senza riferimento ad alcun caso specifico, Sel-Sinistra italiana considera da sempre le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle amministrazioni e le collusioni tra politica, amministrazione pubblica e criminalità uno dei mali assoluti del nostro Paese e, in particolare, del nostro territorio, male che è estirpabile solo con proposte in chiara discontinuità anche rispetto alle amministrazioni più recenti.
Il nostro non è – e non vuole essere – un giudizio di condanna, che spetta eventualmente alla magistratura dopo l’espletamento di tutte le fasi processuali, né intendiamo urlare allo scandalo e ai processi sommari per creare confusione e disorientamento nell’opinione pubblica al fine di acquisire facili consensi. Riteniamo, però, necessaria e urgente una presa di distanza anche culturale da una certa modalità opaca di gestione della cosa pubblica.
Siamo garantisti nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nella vicenda – primo fra tutti il presidente del PD campano – anzi speriamo che in questo caso non si rincorra in usi indiscriminati (se non veri e propri abusi) della custodia cautelare; tuttavia, in un clima generale di caccia alle streghe, crediamo che la politica debba fare un passo indietro e avere, ora come non mai, il coraggio di rinnovarsi e autoregolamentarsi per salvare se stessa e non soccombere di fronte alle derive populiste e plebiscitarie dei tanti “antipolitismi” che sparano nel mucchio, senza avere alla base alcuna progettualità in direzione della cura del territorio e dei beni comuni.
Per la Federazione casertana di Sinistra Ecologia Libertà la lotta alla criminalità non è un tema accessorio da campagna elettorale, né un vessillo da rispolverare quando accadono eventi di questo tipo, comunque dannosi per la salute delle istituzioni democratiche. Nel nostro Dna è iscritto l’impegno a vivere quotidianamente l’anticamorra, affinché la legalità diventi la bussola delle future amministrazioni che speriamo vedano protagonisti anche nostri rappresentanti, su un territorio troppo spesso colpito da una classe dirigente che avrebbe, invece, dovuto difenderlo e tutelarlo.