“Le cronache giudiziarie ci consegnano l’immagine dolorosissima di una città ferita, apparsa alla ribalta mediatica nazionale come non è. Santa Maria C. V. non è città di camorra. E’ città di cultura, è città del foro, città che è stata, è e vuole essere altro. Io sono in ogni occasione umanamente e professionalmente un garantista e, in attesa che la giustizia faccia il suo corso ed emetta le sue sentenze, preferisco non commentare le vicende giudiziarie, nel rispetto che meritano le persone coinvolte e la magistratura che opera”. Queste le parole del candidato sindaco Antonio Mirra in merito all’inchiesta su Palazzo Teti-Maffuccini.
“Ritengo, in questo momento, inaccettabile la presa di distanza dall’amministrazione Di Muro da parte di chi ha condiviso con lui un percorso fino all’ultimo istante e si propone adesso all’elettorato addirittura in discontinuità con se stesso – afferma Mirra – Ricordo, infatti, che soltanto a novembre, quando erano già note alcune vicende giudiziarie fra le quali quella che ha portato all’emissione di una misura cautelare a carico dell’ex sindaco, venne presentato un patto di fine consiliatura. Già da qualche mese, invece, alcuni componenti dell’allora maggioranza avevano assunto posizioni fortemente critiche, anche con il loro stesso partito, fino ad arrivare a dimettersi e a contribuire alla fine di quell’esperienza amministrativa. Con alcuni fra loro e fra quelli che dalla prima ora si erano opposti all’amministrazione Di Muro ho avviato in questi mesi un dialogo per la costituzione di una coalizione scevra da condizionamenti dei partiti, che abbia come unico obiettivo il bene della città con un reale cambiamento di metodo”.
“La futura amministrazione, da chiunque composta, dovrà garantire l’innalzamento di una barriera insormontabile al malaffare e il rispetto della legalità e della trasparenza delle procedure amministrative. Oggi chi si propone di guidare la città non può fomentare ulteriori divisioni e odio – dice Mirra – Il punto fondamentale oggi è quello di ricostruire insieme un sistema città, liberarci da risentimenti decennali, ricostruire insieme l’immagine di una bellissima città che stiamo rovinando con le nostre mani e pensare a salvarne il futuro”.