Alife al voto. Cultura e aggregazione la parola d’ordine di ‘Uniti’

Alife. La pluriennale storia di Alife, ci ha rimandato alla luce tracce di fermenti culturali testimoniati dai tanti monumenti di cui si fregia. Ricordiamo tra l’altro l’anfiteatro, il criptoportico, il mausoleo e non ultimo il teatro allocato nel centro storico a poca distanza dalla Cattedrale del quale si sono perse le vestigia. L’era contemporanea, a differenza dei lustri del passato, vive invece la sua fase più buia sotto il profilo culturale, al punto di essere orfana di un mero spazio aggregativo. Tutto ciò specchio soprattutto dell’individualismo che ha caratterizzato l’addivenire politico degli ultimi venti anni. La politica non ha mai sopperito a queste gravi mancanze. Quando il mondo intero, non esclusa l’Italia, ha preso atto che il mezzo più efficace per la crescita di un paese, di una società, è legato alla capacità d’investire nella cultura e nella conoscenza, il nostro paese ha avuto la sventura di incrociare il proprio destino con gli amministratori più insensibili a tale tematica. Il cemento è stato il loro credo ed esempi vividi e tangibili trovano ampia rappresentazione ancora oggi nella lista “Toro per Alife”. Il loro Dio è il cemento armato. Scelte disastrose, vuoi sotto il profilo economico al punto da dissanguare una comunità, vuoi sotto quello sociale e civico, hanno portato alla mancata epicentricità di un centro storico meraviglioso, da tutti invidiatoci e ormai spopolato per il 70%, a vantaggio di una edilizia informe, speculativa e fuori legge, la quale ha fatto si che il nostro amato paese, perdendo un’identità fisica d’incontro, si sia disperso in isolate individualità. Il nostro ruolo, attraverso la cultura e l’aggregazione, sarà fortemente teso a ridare un senso di appartenenza agli alifani, ormai smarrito da qualche decennio. Affinché ciò si concretizzi tangibilmente, l’obiettivo primario da perseguire è mettere a disposizione della comunità degli spazi fisici di aggregazione a partire dal cinema Volturno, sciaguratamente da noi cittadini interamente pagato ma non interamente acquisito al patrimonio comunale, conseguenza di una gestione dello stesso perlomeno impropria ove i responsabili, attivi e passivi, saranno da noi legalmente perseguiti. Ci impegneremo affinché la struttura venga acquisita totalmente al patrimonio comunale, per far si, di riportarla all’antico splendore e alla funzione sociale e culturale alla quale è vocata.

Se la cosa pubblica, nell’ultimo ventennio, è rimasta distratta, da attività illusoriamente più lucrative (sul piano personale) Alife non è rimasta orfana di pulsazioni culturali che negli anni l’hanno contraddistinta. Nella totale indifferenza di chi ha amministrato il comune, varie associazioni hanno cercato, lavorando duramente e al solo scopo di dare qualcosa alla comunità, di sopperire all’indifferenza di chi a questo compito, per dovere, è deputato. Ci fregiamo di continuare ad essere forti e convinti sostenitori, ad esempio, dell’iniziativa, fiore all’occhiello dell’Alife culturale, portata avanti dall’associazione culturale no profit, Arteatro Alife, che tanto prestigio e onore sta dando da diversi anni al nostro paese, con l’organizzazione di rassegne teatrali e la gestione di una compagnia teatrale amatoriale che riunisce tantissime persone al solo scopo di fare cultura e coinvolgere tanti giovani al fine di farli crescere e maturare. Citiamo non a caso questa associazione, in quanto, il patrimonio culturale, storico, artistico, archeologico alifano, possa assurgere a nuovo protagonismo tramite la formazione di associazioni, cooperative di giovani dedicate a questo ruolo e negarlo all’abbandono a cui è stato votato dalla distrazione delle amministrazioni che si sono succedute. In coerenza con il nostro ruolo e con il nostro paese, ci dedicheremo totalmente a questi propositi, nella convinzione, che la cultura e la sua diffusione è l’arma più valida per promuovere un percorso di crescita sociale e conseguentemente economica di una comunità.

Uniti per Alife confida nei consensi dei cittadini alifani, ricordando loro una massimo di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”.

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