Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’ex sindaco Biagio Di Muro.
“Sull’Ospedale San Giuseppe e Melorio è necessario tenere i riflettori puntati. Dopo l’allarme lanciato qualche settimana fa, sui rischi di un affossamento del nosocomio sammaritano da parte di burocrati senza una visione del bene collettivo, di recente sono arrivate preoccupanti conferme, come il trasferimento “a mezzo servizio” del responsabile dell’Utic di Santa Maria Capua Vetere ad Aversa. Questo avvalorerebbe l’ipotesi di un ridimensionamento del reparto di cardiologia del Melorio, che si ritroverebbe con un primario part-time, con un declassamento da unità operativa complessa a unità operativa semplice.
Per l’Ospedale Melorio ci siamo battuti strenuamente, salvandolo da quella che sembrava una imminente chiusura, potenziandolo, imponendo investimenti e miglioramenti (nuove sale operatorie, strumentazioni, nuovi reparti, laboratorio di analisi, ecc.). Al di là degli impegni estemporanei di alcuni esponenti politici, in piena frenesia pre-elettorale, occorre una levata di scudi collettiva, dell’intera città e di tutte le forze politiche e civiche, al fine di tutelare i livelli di assistenza che potranno essere garantiti alla popolazione, non solo di Santa Maria Capua Vetere ma dell’intero bacino di utenza (che travalica di gran lunga i confini del distretto sanitario). Ribadisco che è necessario che l’Asl chiarisca (ma soprattutto la Regione Campania) quale sarà il destino di senologia, dell’Utic (presidio fondamentale per le emergenze cardiologiche) e dello stesso pronto soccorso. Nel frattempo, a Santa Maria Capua Vetere le nuove sale operatorie sono finalmente in attività. Il presidio ospedaliero resta un punto di riferimento per l’utenza carceraria, che quotidianamente si serve delle strutture del Melorio, nonostante il fatto che al pronto soccorso siano in servizio solo tre medici.
L’ospedale sammaritano ha la possibilità, se solo ce ne fosse la volontà, di aumentare immediatamente i posti letto di almeno 20-25 unità (già disponibili). Occorrerebbe però adeguare l’organico di medici, infermieri e operatori socio-sanitari. E invece le recenti notizie sembrano portarci esattamente nella direzione opposta: anziché potenziare le risorse umane, esse vengono ridimensionate, depauperate, mortificate e costrette al pendolarismo.
Biagio Di Muro