La proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Enzo Freda
Cellole. Il Comune di Cellole, su iniziativa dell’assessore alle Politiche sociali, Enzo Freda, proroga fino al 10 febbraio 2016 il bando di gara per l’erogazione dei voucher sociali per la ‘Prima Infanzia’, a sostegno delle famiglie per il pagamento delle rette negli asili nido accreditati per l’anno 2015/2016. Essendo il Comune di Cellole uno dei Comuni nell’ambito C03 ad avere un asilo nido accreditato, in base a determinate caratteristiche previste dal bando di gara, l’Ente municipale cellolese ha pensato di fornire ai cittadini interessati del tempo in più per provvedere a presentare la domanda per l’attribuzione dei fondi. Tra l’altro, gli amministratori cellolesi hanno disposto la pubblicazione del bando non solo sul sito ufficiale del Comune ma anche sulla pagina Facebook ‘Cellole solidale’, in modo da consentire a chi non ne era ancora a conoscenza di prenderne visione in tempi veloci. I destinatari del finanziamento sono i genitori che hanno i seguenti requisiti: avere bambini di età compresa tra i 0 e i 36 mesi che risiedano nel Comune di Cellole, attestato di frequenza del bambino in una struttura accreditata, reddito Isee non superiore ai 32mila euro e nessuna assegnazione di altro beneficio economico con la medesima finalità. Il voucher verrà rilasciato alle famiglie per un massimo di undici mesi che lo consegnerà poi alla struttura il cui è inserito il bambino. I servizi offerti con i fondi PAC per l’infanzia, come emerge anche da fonti ministeriali, interesseranno circa 23.000 bambini in tutta Italia. Si tratta di servizi diversificati e calibrati in ragione delle diverse regolamentazioni e esigenze territoriali delle quattro regioni obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Le scelte fatte dai comuni e finanziate con i fondi PAC sono state illustrate in numerose slides che evidenziano come, ad esempio per l’Infanzia, il Primo Riparto assegni agli ambiti/distretti il 53% delle risorse per asili nido, di cui l’82% va a quelli a titolarità pubblica e il 18% a titolarità privata, e il 47% delle risorse venga destinato ai servizi integrativi, di cui il 76% a titolarità pubblica e il 24% a titolarità privata.