La gioia nei volti di tutti gli interpreti della salvezza è immortalata nelle menti di chi si è sacrificato per la Pasta Reggia Hermes Casagiove. Società, dirigenza, staff tecnico e rosa sono diventati un tutt’uno per raggiungere un obiettivo di particolare importanza. Per un club di piccole dimensioni, qual è l’Hermes, salvarsi direttamente è come vincere un campionato. Essa si fonda su persone speciali, che mettono il cuore per la conquista di un traguardo, nonostante tante siano le problematiche legate soprattutto al fatto di fare allenamento su un campo che è diverso da quello in cui si scende in campo il sabato. Ma su quel campo, il vecchio “Comunale” di Piazza d’Armi, la famiglia Corsale ha saputo costruire il doppio salto dalla Prima Categoria all’Eccellenza, ed ora una doppia salvezza consecutiva nella massima categoria regionale.
Da fine novembre, esattamente dalla finestra di mercato invernale, è entrato a far parte della grande famiglia giallorossa Massimo Lombardi, esperto uomo mercato del calcio dilettantistico che è stato designato direttore sportivo dal presidente Michele Corsale. Enorme è il suo entusiasmo per l’obiettivo centrato: “La permanenza in Eccellenza poteva arrivare qualche domenica prima, ci siamo complicati la vita con la sconfitta con la Virtus Volla e con qualche punto perso in casa. Sono contentissimo, quando la famiglia Corsale ha permesso il mio ingresso in società, dissi che ci salvavamo senza play-out, che bisognava stare tranquilli e farmi lavorare”.
Colmo di gioia per la salvezza diretta, evitando lo spauracchio dei play-out, il ds giallorosso spiega cosa, secondo lui, ha condotto a questo risultato: “Abbiamo fatto un girone di ritorno strepitoso, a partire dal fatto che abbiamo trovato giocatori come Del Prete, Scognamiglio, Picozzi, Capissi che ci hanno dato una grossissima mano. A novembre mi è stato chiesto di mantenere il budget che si spendeva mensilmente e cercare di salvare l’Hermes. Ci sono riuscito e devo ringraziare tanto Dario Chiummariello che ha fatto il mio nome con la famiglia Corsale. Dal mio arrivo è cambiata la mentalità, infatti siamo andati sui campi a giocarcela con tutti. È servito il cambio di rotta, con l’allenatore Di Benedetto abbiamo cambiato totalmente gioco, sia tatticamente che mentalmente. Siamo scesi in campo con una mentalità diversa”.
Reduce dalle esperienze in Serie D con Cavese e Terracina, Massimo Lombardi indica le persone che più sono contate in questa sua stagione: “A Casagiove ho trovato una società tranquilla, sana. Non sono i cosiddetti pallonari del calcio, sono passionali. Con poco si possono togliere grandi soddisfazioni. Quando parlai con altri addetti ai lavori della proposta Hermes, non tutti erano convinti che ci saremmo salvati. Ero l’unico convinto che ci saremmo salvati senza i play-out. Ringrazio la famiglia Corsale perché mi ha dato la possibilità di prendere i giocatori che dicevo io. Ringrazio il capitano Tommaso Merola, anima della squadra che mi ha appoggiato in tutte le decisioni tecnico-tattiche che abbiamo preso ogni settimana, l’allenatore Ferdinando Di Benedetto che con tanta umiltà si è messo a disposizione dei ragazzi e me stesso, perché ho creduto in ragazzi come Tortora, Capissi, Capobianco, Scognamiglio, i quali mi hanno ripagato della fiducia che gli ho conferito a dicembre”.
Infine il ds lancia una stoccata ai suoi detrattori ed inizia a parlare, seppur brevemente del suo futuro: “A chi diceva che non ero capace di fare niente e che mi dovevo stare a casa, la salvezza è la mia risposta. Dopo Cavese e Terracina, questa esperienza è stata spettacolare. Come quando si sta per concepire una creatura e poi la si vedrà crescere, ora è nata una squadra che, con l’innesto di tre, quattro elementi classe ‘99, e di tre quattro giocatori di esperienza che abbracciano il progetto ci si può divertire. Io sono stato bene, la famiglia Corsale è impegnata per la campagna elettorale di Roberto (Corsale ndr), quindi ci sederemo a tavolino appena sarà possibile. Penso sia scontata la conferma di Ferdinando Di Benedetto. Mandare via un allenatore che ha portato l’Hermes alla salvezza sarebbe da folli. Lo ribadisco: con tre, quattro innesti ci si può divertire e puntare a qualcosa in più di una semplice salvezza”.