“Sono passati circa otto giorni dall’arresto del Presidente della Provincia Angelo Di Costanzo e ancora chi di dovere non ha identificato il reggente. «La cosa non ci convince, abbiamo dei seri dubbi che qualcuno stia architettando qualche manovra per sovvertire la legalità».
Non usa mezzi termini Silvio Lavornia, sindaco di Dragoni e consigliere provinciale per illustrare la presa di posizione di Forza Italia per rimarcare che il centrodestra ha vinto le elezioni del 2015 e le spetta governare anche nella impossibilità del presidente uscito vincitore dalle urne. Ci sono i tre rappresentanti del partito nella sala giunta del palazzo di Corso Trieste, assieme al primo cittadino di Dragoni c’è anche Francesco Bortone consigliere provinciale e designato da Di Costanzo in una occasione della vicepresidenza e Antonio Mallardo, vicesindaco di San Gregorio Matese e consigliere provinciale in pectore visto il via vai di rappresentanti istituzionali provocati dalla famigerata legge Del Rio.
“Una legge scellerata – prosegue Lavornia – poiché il tentativo di eliminazioni delle province tanto decantato dall’attuale governo non è mai stato messo in pratica, creando un mostriciattolo di cui è difficile individuare i connotati. Ci hanno sottratto i fondi, hanno preteso che versassimo al governo centrale i contributi, sicché ci ritroviamo in condizioni di dissesto e impossibilitati al più semplice dei provvedimenti. Una condizione inaccettabile che ci ha ridotto ad essere dei volontari della politica, ma non hanno capito che se molliamo noi qua crolla tutto, dall’edilizia scolastica, all’ambiente, alla viabilità. Sui 60 istituti scolastici presenti sul territorio, 50 sono senza agibilità per cui bisogna ringraziare chi si è assunto la responsabilità di rilasciare attestati provvisori se i nostri figli vanno ancora a scuola”.
La legge alla criticità dei bilanci allega anche un vuoto normativo che, nel caso di Caserta, con Di Costanzo impossibilitato a esercitare la sua funzione, paralizza tutte le attività dell’Ente e gli amministratori – che proprio in virtù della Del Rio sono anche amministratori locali – non trovano risposte sufficienti da dare ai cittadini.
“Ci sono i fondi – incalza Lavornia, direttamente interessato al problema – per finanziare lo sblocco del Ponte Margherita, ma se a Corso Trieste non si approva la variazione di bilancio, rimane tutto fermo. Come pure i fondi attivati per le scuole restano lettera morta dal momento che non si può procedere alla ripartizione. Insomma hanno voluto tenere in piedi un organo cuscinetto tra governo centrale e comune per consegnargli le responsabilità senza fornire i mezzi per affrontarle”.
In tutto ciò va ad incastrarsi la vacatio che il gruppo di Forza Italia rivendica e che vede invece messa in discussione da ventilati ‘colpi di mano’ tesi a sovvertire il risultato elettorale.
” Dopo le dimissioni del vicepresidente De Lucia – interviene Francesco Bortone – subito dopo l’insediamento, non è stato nominato alcun vicario per il presidente, se non in una occasione quando Di Costanzo affidò al sottoscritto l’incarico, anche se per soli quattro giorni. Ebbene da quell’ atto nessun altro atto è stato formalizzato, per cui ritengo legittimamente essere il detentore di quella carica. Sia ben chiaro che non stiamo rivendicando cariche per sete di potere, ma qualcuno, in questa fase, deve assumersi le sue responsabilità e riteniamo che il mandato ricevuto dagli elettori sia più che legittimo a designarci per questi compiti. Se si verificano condizioni diverse, siamo di fronte al solito colpo di mano che una parte politica mette in essere per raggiungere posizioni che non le competono”.
Gli amministratori di centrodestra si pongono anche il quesito perché si continua a tergiversare mentre al comune di Piedimonte Matese in appena 24 ore è stato spedito il Commissario. E’ prevedibile che dopo la mossa azzurra anche la controparte cercherà di spiegare le sue ragioni, ma è soprattutto auspicabile che di dovere prenda in mano la situazione e dipani la matassa prima che qualcuno la renda ancora più ingarbugliata.
Salvatore Orlando