Capua. Degrado in Via Giardini, l’allarme dei cittadini e le foto della vergogna

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Che Eduardo Centore potesse con una bacchetta magica risolvere tutti i problemi della città era impensabile anche per il più ottimista dei cittadini capuani, ma a ottanta giorni dal suo insediamento era da preventivare che almeno i casi più appariscenti di degrado fossero monitorati e passati al setaccio dell’operato della nuova amministrazione.

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La zona sud della città, infatti, continua a lamentare carenze ambientali e di igiene, per cui i cittadini esasperati ancora una volta lanciano un ulteriore disperato appello affinché il ripristino di vivibilità possa essere al più presto ripristinato. In particolare è la zona di Via Giardini, Via Pomerio e il Parco Verde a presentarsi come permanenti discariche a cielo aperto dove l’accumulo di materiale anche di grosse dimensioni provoca il proliferare di ratti e altri animali di ogni genere.

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“La raccolta in diverse occasioni non viene effettuata – dichiara senza remore la signora Elvira Stella, residente in Via Giardini, 16 – lo spazzamento ed il lavaggio delle strade è un ricordo lontanissimo, di disinfezione e derattizzazione neanche a parlarne; i cassonetti non vengono puliti. Le croniche criticità della ditta incaricata non sempre favoriscono un regolare servizio; all’interno del Parco Verde si sono ammassati tanti di quei rifiuti che tra non molto la quantità depositata finirà anche per straripare i limiti naturali di una inferriata, prossima a diventare insufficiente per contenere il tutto al suo interno. E il cumulo è destinato decisamente a crescere se non si attivano immediatamente i rimedi necessari. Senza considerare poi che in Via Giardini i cassonetti restano per giorni interi colmi di rifiuti sprigionando odori nauseabondi che mettono a dura prova la resistenza dei cittadini.

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Il sindaco Centore nel distribuire le deleghe non ha assegnato  quella all’ambiente e all’ecologia. Probabilmente – e chiediamo scusa se ci è sfuggito – l’avrà destinata ad uno dei consiglieri. Sarebbe opportuno in ogni caso correre ai ripari e cercare di sopperire ad una criticità che tutt’ora interessa una parte della città, sia per rendere meno sgradevole la vista di tanti – e pensiamo ai parenti degli ospiti della Caserma Salomone – sia perché Capua è una città – come la maggior parte del nostro territorio – nell’occhio del ciclone di possibili inconvenienti dal punto di vista sanitario: degrado e aria irrespirabile la fanno da padrone sulle rive del Volturno e sarebbe il caso di fugare qualsiasi rischio. In una città dall’incomparabile valore storico e artistico come quella di Ettore Fieramosca.

Salvatore Orlando

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