Casaluce. Beni confiscati, il popolo vuole un confronto col sindaco

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Casaluce. Venti giorni fa un corteo pacifico, una manifestazione organizzata da un comitato spontaneo di cittadini del comune di Casaluce. Il sindaco Nazzaro Pagano aveva preso una particolare decisione, quella di utilizzare un bene confiscato alla camorra per ospitare gli emigranti tramite la costituzione di un centro accoglienza, piuttosto che restituire il bene ai cittadini per scopi socialmente più utili alla popolazione locale. Il comitato si mosse partendo dal sito individuato proprio dall’amministrazione, attraverso le strade del paese, fino alla piazza dove risiede il primo cittadino.

“Solo Forza Nuova ha partecipato all’evento, nonostante l’appello rivolto alle varie associazioni e alle forze politiche locali, ma da nessuno è arrivato riscontro e le ripetute domande rivolte al sindaco e al gruppo di opposizione non hanno mai avuto alcuna risposta”.

Il primo cittadino del centro casertano aveva sostenuto semplicemente che la decisione è nata a seguito di una imposizione del Prefetto di Caserta, ma a questo punto il comitato chiede che la questione non debba essere affrontata in sede di consiglio comunale, in una seduta speciale aperta alla popolazione del paese, in modo che si possa affrontare apertamente il problema.

“Se il sindaco conferma che la decisione è stata dovuta a una imposizione – continuano gli organizzatori della manifestazione – noi siamo disponibili a sostenerlo, per il bene della collettività.”