Caserta. Poco più di un’ora ancora e poi la lunga, estenuante campagna elettorale volgerà al termine. I due candidati arrivati al ballottaggio hanno scelto piazze e forme diverse per lanciare l’ultimo appello agli elettori – decisi o meno che siano. Carlo Marino si è recato a Puccianiello mentre Riccardo Ventre ha scelto il cuore del centro storico, montando il palco a Piazza Margherita. Un’ipotesi azzardata dal momento che l’ampio spazio avrebbe potuto tradire le aspettative dei suoi sostenitori, invece il pericolo è stato smontato, con il piazzale gremito fino all’inverosimile, cosa rara per appuntamenti politici di questi tempi.
Sul palco si sono alternati i protagonisti della campagna elettorale, da quelli che dalla prima ora hanno sostenuto la candidatura dell’ex presidente della provincia a quelli che si sono uniti nelle ultime ore, o meglio quando il voto del primo turno li ha relegati a ruolo di rincalzo. I tempi contingentati – la mezzanotte si avvicina a larghe falcate – non ci consentono di fare un resoconto completo della serata, ma non si può omettere che il microfono è passato di mano in mano di personaggi di rilievo: ha rotto il ghiaccio Giampiero Zinzi, consigliere regionale di Forza Italia, seguito dal suo collega a Palazzo Santa Lucia Massimo Grimaldi; quindi è toccato al presidente della Provincia Angelo Di Costanzo per poi passare al consigliere nazionale di Fratelli d’Italia Jimmy Cangiano, con al suo fianco l’onorevole del partito Giovanna Petrenga. Quindi la palla è passata ai candidati sindaci ‘bocciati’ al primo turno Enzo Bove, Luigi Cobianchi, Nello Spirito, Enrico Trapassi che a turno hanno spiegato le ragioni dell’appoggio a Ventre, ciascuno con i propri punti programmatici approvati dal candidato sindaco superstite. Ha preso la parola anche Ciro Guerriero, che si è svincolato da Gianfausto Iarrobino, suo candidato sindaco al primo turno che si è invece accodato a Marino e Marco Lugni, segretario cittadino dell’UDC.
Infine la parola è passata al protagonista della serata. Riccardo Ventre si era presentato con una cartellina rosa tra le mani ma non l’ha neanche aperta. Ha preferito parlare a braccia spiegando le motivazioni di una scelta che coinvolgerà i cittadini da qui a due giorni e sostenendo che il ballottaggio è tutta un’altra partita rispetto al primo turno. Non sono mancati passaggi piccanti come il riferimento alla assenza del suo competitor a publici dibattiti, non ultimo quello programmato presso la sede regionale della Rai oppure alla mancata risposta del candidato del centrosinistra a pubblicare tutti gli atti relativi al patrimonio finanziario.
La manifestazione si è chiusa con l’Inno di Mameli, cantato dai protagonisti sul palco e dai cittadini in piazza.