Se il nome proposto non dovesse essere condiviso si andrà alle primarie programmate per il 6 aprile
Caserta. Parti ancora distanti nel centrosinistra di Caserta circa la designazione del candidato sindaco alle prossime amministrative del 12 maggio. Fallito l’appuntamento del 6 marzo con le ventilate primarie, falliti tutti i tentativi di mettere insieme le varie anime del partito, si pende ora dalle labbra del commissario provinciale inviato da Roma per dipanare la complicata matassa.
Sereno sulla riva del fiume, Andrea Boccagna, uno dei quattro candidati alla pre competizione, ritiratosi insieme a Battarra e Tresca e che sta ancora cercando di dare un contributo fattivo affinché si riesca a trovare una intesa unitaria.
“Il commissario provinciale Mirabelli si è preso una pausa di riflessione fino a Pasqua. Dopodiché saremo convocati nuovamente e valuteremo le proposte che metterà sul tavolo. Sarebbe illogico accettare un nome calato dall’alto. Il sindaco che dovrà riesumare le sorti di questa difficile città dovrà essere un personaggio che la vivi, che ne conosca i problemi, che sia presentabile ai cittadini, in una parola deve essere un fuoriclasse della politica, dopo tanti anni di malgoverno. Decisamente sono dell’avviso che vada ricercato nell’ideale centrosinistra, anche se a sento riesco a individuare i confini di questo schieramento. Personalmente non mi strappo i capelli se la scelta dovesse cadere su altri ma ci dovranno convincere con un nome che possa far fare il salto di qualità per l’intero schieramento. Qui si tratta di risollevare le sorti di Caserta e non possiamo correre il rischio di ricadere in vecchi errori”.
I tre saliti sull’Aventino circa un mese fa sono disposti a far marcia indietro e la soluzione più probabile è quella che, una volta espletati i tentativi per ricomporre i cocci, si vada comunque – se la fumata dovesse essere ancora nera – alle primarie, in questo caso programmate per il 6 aprile.
Salvatore Orlando