Caserta. Ha tenuto banco per lungo tempo la polemica di chi vedeva tra i potenziali elettori delle primarie del PD infiltrazioni da parte dello schieramento opposto. In virtù di ciò tre dei quattro candidati (Boccagna, Tresca e Battarra) avevano anche protestato col ritiro dalle stesse. Ora a bocce ferme il designato del centrosinistra alla corsa per Palazzo CastroPignano non disdegna di tornare sull’argomento illustrando ai suoi compagni di viaggio che in fin dei conti potrebbe essere non sbagliato accettare anche il voto di chi dalla coalizione avversa è rimasto deluso.
Se ho capito bene – si chiede il candidato a sindaco – a Caserta non dovrebbe essere consentito cambiare opinione. C’è un gran parlare di passaggi da un campo ad un altro, transfughi, il solito mercato delle vacche, e così via. Alla fine il tema è sempre lo stesso, il mantra si ripete uguale ad ogni elezione, potete essere certi che – sostengono alcuni – ‘non cambierà mai niente’. Io penso che in questi anni sia stato costruito un muro che ha fatto molti danni. Qui a Caserta, ma non solo. È il muro che ha impedito il confronto tra le persone, ha creato zone di incomprensione, diffidenze, odi. Ognuno pensa che dall’altra parte del muro ci sia il male, l’uso della politica per obiettivi indicibili e interessi personali, il disprezzo per la libertà. Specularmente – nota con un pizzico di ironia Carlo Marino – da quest’altra parte del muro, c’è la Verità con la V maiuscola, ci si perdona ogni errore o debolezza. Siamo andati avanti così per una ventina d’anni. Dopo vent’anni di questo andazzo, il paese alla fine si è bloccato. Abbiamo dovuto aspettare che venisse avanti un giovane fiorentino per rompere questa situazione assurda e senza via di uscita. Certo la destra è teatro di uno scontro dall’esito incerto tra un’anima populista e demagogica guidata dalla Meloni e da Salvini e un insieme di frammenti dispersi sul territorio senza più una guida. Ma anche alla sinistra del Pd si è in preda a convulsioni ogni volta che bisogna passare dal semplice essere tutti d’accordo contro Renzi a dover indicare un nome o una proposta. Il merito di tutto ciò va ascritto a chi ha rotto questo schema e abbattuto quel muro, riaprendo un dialogo tra riformisti e moderati su cosa fare di utile per il Paese.
Io a Caserta mi rivedo pienamente in questo lavoro e sono certo che anche per la nostra città sia possibile una nuova stagione di cambiamento. Noi esamineremo con attenzione tutte le persone che vorranno far parte della nostra coalizione e delle nostre liste, applicheremo a tutti i criteri di onestà e di integrità morale che abbiamo posto a base del nostro lavoro e alla scelta di tutti i candidati. Ma non faremo vivere veti politici. Il centrodestra è completamente allo sbando, come dimostra la difficoltà di trovare un candidato sindaco unitario. Sento la necessità e il dovere di dialogare con questa opinione pubblica, in una città che storicamente è di centrodestra, con chi ha a cuore le sorti, lo sviluppo e l’interesse di Caserta. Il nostro obiettivo fondamentale è garantire la governabilità di questa città, che per troppo tempo è stata oggetto di interessi personali da parte di chi non si è mostrato attento alle reali esigenze di sviluppo e di crescita della comunità. Il dialogo, quindi, è aperto, ma sulla base di una leale e corretta collaborazione per il bene di Caserta, osservando quelle regole di lealtà che possano garantire un vero rilancio alla nostra città e un’affidabilità dell’azione di governo. Come sapete io sono cattolico, e come tanti di noi guardo a Papa Francesco come una guida non solo spirituale.
Egli ci insegna ogni giorno come i valori cristiani non possono non cambiare anche i nostri comportamenti concreti. Il pentimento, il perdono, la misericordia sono valori che devono valere sempre. A cominciare dallo stile di vita di ciascuno di noi. Io credo che seguendo questa strada sarà più facile per tutti essere onesti, leali, rispettosi del prossimo. Ma
anche correggersi, migliorarsi, evitare di ripetere gli stessi errori. Lo so, ora penserete che sono un illuso, ma la politica cos’altro è se non proprio questo impegno verso gli altri, questo voler fare qualcosa per gli altri? Una politica – conclude Carlo Marino – senza valori diventa quello che sappiamo, una cosa triste, ma una politica fatta con i valori è proprio quello che ci serve.