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Ennesima sceneggiata da parte della politica di casa nostra. Ad oggi non c’è nulla all’orizzonte, non c’è nessun incontro tra la Regione ed i Sindacati per far rientrare i lavoratori esclusi ex Siltal, Ex Morteo, ed ex Finimek, non sappiamo ancora i dettagli sulla partenza dei corsi di formazione, si spera in Settembre, ma con questi politici noi non crediamo più a nessuna chiacchiera di corridoio. Tutti del Bacino di Crisi di Casera ci rinchiudiamo nel nostro guscio, fino a non uscire quasi più di casa. Siamo tutti inadeguati, insicuri, fragili. C’è chi si colpevolizza, a torto, per quanto gli è accaduto, e chi tende ad ammalarsi più spesso. I modi di reagire possono essere diversi. Per tutti, però, la cosa più difficile è ritrovare la fiducia in se stessi. «La perdita del posto di lavoro è un evento traumatico che ha implicazioni a livello psichico, sociale, relazionale, noi ci sentiamo cosi. Non conoscendo i dettagli dei corsi di formazione, l’ansia mina la nostra identità professionale, le nostre certezze, le relazioni con i familiari, e più in generale con le altre persone. Lo stress, inoltre, è più grave se a restare a casa è un ultracinquantenne».Ad oggi non conosciamo il nostro futuro. Rischi di conflittualità sociale Inoltre, l’attuale scarsa politica, essendo clientelare ha generalizzato, «indebolendo la prospettiva del futuro e la speranza stessa di farcela». Lo sostiene Nicola Preiti, neurologo e coordinatore nazionale della Fp-Cgil, medico di medicina convenzionata, mentre rileva tra i suoi pazienti che hanno perso il lavoro anche una «riduzione della fiducia in se stessi e nella capacità dei politici di affrontare i problemi». Caro De Luca. I campanelli d’allarme sono diversi, secondo questa testimonianza che riguarda anche il nostro caso «Con la preoccupazione e l’ansia crescono anche il livello della tensione, mentre si riduce la capacità di affrontare gli eventi avversi». In sostanza, subentra una minore tolleranza allo stress, fino a diventare più litigiosi con i propri familiari e in generale con le istituzioni, non siamo più capiti. Da qui il rischio di una crisi sociale». Ora l’unica certezza, che se non ci saranno risposte – agiremo con dure manifestazioni di protesta fuori <Palazzo Santa Lucia> Siamo disposti a combattere sia contro di lei Presidente De Luca, che contro l’Assessore Palmeri che da tempo si pavoneggia del suo ruolo politico, senza sapere che oramai ha raggiunto un livello scarso, ha toccato con la sua licenziosa umanità il fondo di una discarica abusiva. Ci perdoni Assessore, ma lei ad oggi non è in grado di affrontare questa situazione, non ha il pugno per essere un buon politico. ‘Abbiamo perso un collega e lei non ha dimostrato certezze sulla problematica del lavoro, lei rappresenta insieme a Poletti, il nulla, per colpa vostra c’è alle porte una grave crisi sociale, che distrugge la nostra società. Secondo i nostri pensieri oltre ai risvolti psicologici, preoccupa un altro aspetto importante: «Se una persona resta senza lavoro, anche le possibilità di curarsi diminuiscono, proprio perché mancano i soldi. È paradossale, ma proprio quando viene meno lo stipendio, aumenta il bisogno di assistenza e cure, mentre l’ex lavoratore deve continuare a far fronte alle spese ordinarie di mantenimento. Una situazione esplosiva, che rischia di avere ripercussioni socio economiche anche gravi, visto che le prime spese a essere tagliate, spesso sono quelle che riguardano la salute. Annunciamo manifestazioni che faranno parlare tutta la stampa nazionale, se non vedremo risvolti.