Caserta. Parco dei Monti tifatini, i dubbi di Guerriero su gestione e PUC

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Ieri la Giunta Comunale ha approvato oggi una delibera di indirizzo, proposta dall’assessore all’Ambiente, Camillo Federico, ai fini dell’attuazione di una serie di iniziative che riguardano l’area dei Monti Tifatini che ricade nel territorio comunale di Caserta. Si tratta di un progetto, il cui importo per la realizzazione è di circa 34 milioni di euro, che dovranno provenire da fondi nazionali, che prevede una vera e propria ricostituzione della cosiddetta “corona verde” della città di Caserta, con il recupero paesistico-ambientale, il completamento e la contiguità vegetazionale e funzionale tra le aree di contorno al Parco della Reggia, ai siti di interesse storico, architettonico e culturale, alle aree di cava, presenti sui versanti dei Monti Tifatini del comune di Caserta. Il progetto, poi, che si sviluppa su un’area di 340 ettari distesa sui Colli Tifatini tra Casertavecchia ed il Bosco di San Silvestro, prevede anche la riqualificazione e il recupero vegetazionale e faunistico oltre alla messa in sicurezza ambientale.

Al tema del recupero ambientale si associa quello della valorizzazione dei beni culturali, con particolare riferimento all’Acquedotto Carolino, ovvero a quello straordinario monumento che costituisce, assieme alla Reggiae al Belvedere di San Leucio, il bene Unesco della città di Caserta. Proprio a tal proposito, la delibera approvata oggi in Giunta prescrive di dare comunicazione del progetto alla Cabina di Pilotaggio dei Beni Unesco, per il tramite dell’assessore alla Cultura, al fine di inserire questa iniziativa nell’ambito di quelle relative ai Beni Unesco.

Questo progetto, quindi, va considerato come un sistema complesso di interventi, che coinvolge l’aspetto legato alla tutela ambientale e di riqualificazione dei luoghi e quello della cura del grande bene Unesco quale è l’Acquedotto Carolino. Infatti, accanto alle attività di riforestazione e antincendi, sono previste iniziative per lo sviluppo del turismo, del tempo libero e dello sport, e attività infrastrutturali di supporto ad esse.

Ai peana dell’amministrazione fa riscontro la replica del presidente dell’Associazione Caserta Kest’è Ciro Guerriero che – fermo restando la provenienza dei 30 milioni – si chiede chi andrà a gestire il parco visto che “non si riesce a gestire neanche un parcheggio”

“Sono già d’accordo sulla perimetrazione del parco – è l’alto quesito che si pone l’ex candidato al consiglio comunale – ed inoltre l’opera è già inserita nel preliminare del PUC.   Gli studenti di tante scuole sono stati coinvolti sul puc? sarebbe bello sapere come si sono espressi alla notizia del nuovo poject finazing vicino alla reggia dove Marino da assessore ha gia’ fatto e male col project della aereonautica – incalza Guerriero – si parla di cave e non di vero recupero di emergenze architettoniche di pregio come i mulini di Vanvitelli posti all’inizio del tratto ed ora sconosciuti ai piu’. In fin dei conti è una proposta ‘deja vu’ con i medesimi obbiettivi già falliti da Petteruti. Nella migliore delle ipotesi il parco urbano va trattato come tema extracittadino e comunque dove è una realtà già costituita soffre per carenza di fondi e risorse che lo rendano autonomo rispetto agli interventi estemporanei anche di una certa consistenza”.

Guerriero suggerisce di recuperare il fosso del quartiere 167 revocato (o annullato) con una delibera dalla gestione Marino-commissario.

“Gli studentelli sono al sonno “Marino”  – conclude Guerriero – e nessuna Eccellenza li informa ed allora si concentrano  giustamente sulle vacanze e a noi non ci resta che augurare a tutti un lungo sonno”.

orsa maggiore