Casertana. Presidente Corvino, non siamo d’accordo: questa gente va cacciata a prescindere

[author title=”di Salvatore Orlando” image=”https://www.casertatoday.net/news/wp-content/uploads/2016/02/1-e1456703331345.jpg“][/author]

 

Altri impegni ci hanno impedito di ‘stare sulla notizia’. Colleghi, molto più giovani e scattanti, hanno riportato la conferenza stampa di Pasquale Corvino pressocché in tempo reale, in maniera diffusa e dettagliata. A me restano le considerazioni di fine giornata e non voglio esimermi dal dire la mia su ciò che ho letto e ascoltato nel pomeriggio all’Hotel Europa. Il presidente della Casertana ha illustrato nei dettagli le cifre che stanno interessando il cammino rossoblù sin dallo scorso 6 agosto e quelle di immediata e media scadenza. Non fa una grinza, ma… I dubbi e le perplessità sorgono quando si comincia a valutare quello che dovrà avvenire a breve. Non mettiamo minimamente in discussione le ragioni che hanno portato l’imprenditore casertano ad assumere talune decisioni; non crediamo che certi personaggi – di cui si conosce la storia recente nel mondo del calcio – possano venire a Caserta per uno sfegatato amore rossoblù, sbocciato in chissà quale modo. Sarebbe sciocco credere ancora ai mecenati del mondo del calcio che l’ormai avanzata età ci ha fatto conoscere ed apprezzare. Andando alle conclusioni che Corvino prospetta quello che ci preoccupa è una delle alternative che può verificarsi nell’annunciato appunbtamento presso il notaio Decimo in Santa Maria Capua Vetere, programmato per mercoledì prossimo. Corvino dice che ci sono tre probabilità: che i suoi ‘competitor’ possano accettare le sue condizioni e cedano le loro quote in modo da lasciargli le mani libere nella gestione della Casertana. Bene, ha la forza economica per proseguire nel suo progetto e lo porterà avanti con maggiore vigoria. Seconda ipotesi: Tilia, Conte e Palomba non si presentano, allora è costretto a raccogliere tutte le prove documentali e testimoniali per trascinare i tre in tribunale e far loro rispondere di falso in atto pubblico, minacce, estorsione e truffa. In ultima analisi il presidente della Casertana prospetta la (malaugurata, a mio personalissimo avvivo) ipotesi che i soci si presentano e, pur di restare in società, mettono sul piatto i soldi necessari per non far morire la Casertana. Ma è proprio questo che Caserta e lo stesso Corvino non devono permettere. Se, come detto qualche riga fa, i personaggi in questione sono passibili di denuncia per falso, minacce, estorsioni e truffa con quale faccia Caserta e lo stesso Corvino possano accettare che continuino a gestire e decidere le sorti della società? Questo l’anello debole del ragionamento di Corvino. O prende le istanze definitivamente dai personaggi summenzionati oppure l’osservatore è autorizzato a considerarlo complice di quegli atteggiamenti.

Presidente, il tuo gesto di oggi era teso a fare chiarezza. Da condividere in pieno; da incoraggiare, da supportare. Quando Lombardi cedette le quote a Tilia si salutò e si osannò il salvatore della patria, colui che – sono parole dello stesso avvocato romano – Caserta doveva ringraziare perché solo lui era stato in grado di salvare la Lega Pro. Oggi scopriamo che Tilia non aveva la minima possibilità di portare avanti un percorso – seppur ridimensionato, seppur a lunga scadenza – che avrebbe garantito un ‘certo calcio’ a Caserta. Come si fa a credere che chi non esibisce ai propri soci carte, fatture e bilanci possa poi profondere la sua sviscerata passione nella squadra di calcio che rappresenta una città e una tifoseria già troppe volte bistrattate ed umiliate? Un progetto veramente serio prevede l’operazione piazza pulita, da fare quanto prima e con tutte le forze. Altrimenti da qui a quache settimana ci ritroveremo coi soliti, mai del tutto debellati, problemi. Fuori i mercanti dal tempio

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