Corte dei Conti, Speranza per Caserta chiede le dimissioni del sindaco Marino o interventi sui funzionari comunali responsabili del disastro

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A fronte di quanto scritto dai magistrati della Corte dei Conti nell’ordinanza numero 51, e sopratutto a fronte del tentativo da parte dell’amministrazione di insabbiare le carte, riteniamo che qualcuno debba pagare il conto: si dimetta il sindaco Carlo Marino assieme alla Giunta o prendano provvedimenti seri contro i dirigenti e i funzionari autori di questo sfascio. Questa, in sintesi, la richiesta arrivata dal movimento politico Speranza per Caserta che ieri mattina, sabato, ha incontrato la stampa per denunciare tutto quello che sta avvenendo al comune di Caserta. Particolarmente duro il commento del coordinatore Michele Miccolo: “A questo punto non sappiamo se dover parlare di funzionari distratti e incapaci o piuttosto di furbi. Siamo di fronte a giocatori d’azzardo che, pur non avendo niente in mano, vanno a vedere il banco. E’ incomprensibile l’atteggiamento di questa amministrazione sorda di fronte ai consigli che i nostri consiglieri avevano presentato in questo ultimo anno e mezzo.

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I casertani devono capire che se non ci fossero stati i 3 consiglieri di Speranza sia la vicenda del Bilancio che quella delle surroghe illegittime sarebbe passata sotto silenzio. E’ cristallino e ovvio che i corresponsabili del disastro delle casse comunali sono i consiglieri comunali che in questi ultimi 20 anni hanno percepito uno stipendio fisso dai casertani per non controllare nulla e per contribuire, con i propri voti, all’elezione di amministratori incapaci o peggio”. “Non siamo stupiti da quello che hanno scritto i magistrati della Corte dei Conti, – dichiara Francesco Apperti – basta leggere i verbali dei consigli comunali dell’ultimo anno e mezzo. Le criticità che noi avevamo espresso si sono rivelate realtà, dalle modalità di compilazione dei dati economici, all’inadeguatezza del fondo crediti inesigibili per continuare con l’assurda rinegoziazione dei mutui, un debito inutile di un milione e mezzo che Carlo Marino e questa maggioranza hanno messo a carico delle future generazioni nel tentativo di poter spendere di più. Ci ha stupito di più il ritardo con cui sono stati trasmessi gli atti ai consiglieri. L’ufficio protocollo ha avuto l’idea di trasmettere l’ordinanza della Corte dei Conti – spiega apperti – a tutti gli uffici competenti tranne alla presidenza del Consiglio, l’ennesimo gesto di sufficienza verso i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione”. Ma la conferenza stampa è stata l’occasione anche per affrontare le altre questioni di maggiore attualità politica. “Questo sindaco è riuscito a mettersi contro tutti sindaci dei comuni vicini, compresi quelli del suo stesso partito per realizzare un impianto che va contro le regole e contro la logica – ha dichiarato la capogruppo Naim – non abbiamo intenzione di cedere su queste tematiche e siamo pronti, come nel caso della legge regionale cave, a portare il problema nelle sedi competenti”. A Fabrocile il compito di chiudere. “Non è possibile che dopo un anno e mezzo siamo ancora a parlare di assessorati e di surroghe.

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I problemi della città restano tutti irrisolti e le lamentele dei cittadini cominciano ad essere pressanti anche su chi, come me, non ha responsabilità dirette di amministrazione. Qui c’è un problema di malfunzionamento dell’istituzione comunale, a partire dagli uffici per finire con le commissioni consiliari che sono, ad eccezione di quelle guidate dai colleghi Naim e Bove, sostanzialmente inattive e rappresentano solo uno spreco inutile, per non parlare dell’assenza della minima cornice di regolarità visto che si procede in assenza di ordine del giorno e di verbale. Il risultato ultimo – conclude Fabrocile – è lo scollamento tra la cittadinanza, la politica e l’istituzione comunale”.