Manca veramente poco, ormai, alla sentenza del Consiglio di Stato che dovrà dirimere la questione che si protrae circa da due anni a Curti. E’ di ieri la notizia che il massimo organo giurisdizionale ha accolto il ricorso di Lombardi annullando le elezioni che a Calvi Risorta avevano decretato la vittoria di Marrocco. Ma nel caso caleno i tempi erano leggermente anteriori rispetto alla città della Conocchia ma nel frattempo sono intervenute altre sentenze in concomitanza con quest’ultima per cui è questione di ore che anche la matassa di Curti sarà dipanata.
Ricostruiamo brevemente i fatti. Le elezioni del 25 maggio 2014 furono annullate il 23 aprile 2015 dal Tar in seguito al ricorso presentato dal candidato sindaco Antonio Raiano uscito sconfitto per un sol volo da Michele Di Rauso. In pratica il giudice prese in considerazione il fatto più grave rispetto ai vari denunciati, ossia l’illegittimità di un voto espresso da un elettore accompagnato in cabina quando non se ne verificavano i presupposti. Gli altri voti attibuiti a Di Rauso in maniera illegittima- secondo il ricorrente – non sono stati presi in considerazione e pertanto per ora rimane la ‘sede vacante’ e si dovrebbe tornare alle urne il 12 giugno prossimo. Ma Raiano ha ancora legittime ambizioni di indossare la fascia tricolore.
“I fatti sono noti – afferma il leader di Legalità e Trasparenza – ci sono i presupposti perché la nostra richiesta venga accolta. Quello che successe nella sezione numero cinque è ancora vivo nella memoria di tutti e pur senza entrare nel merito di decisioni che lasciamo alla magistratura – c’è ancora qualche indagine in corso – possiamo affermare che la lista Legalità e Trasparenza abbia subito più di un torto nel corso dello spoglio delle schede”.
Male che vada per Raiano e compagni tra meno di novanta giorni c’è la possibilità di prendersi la rivincita sul campo.
“Praticamente siamo in campagna elettorale sin dal giorno in cui il mo avversario di allora indossò la fascia tricolore. Il merito di Legalità e Trasparenza è stato quello di restare uniti e compatti per circa due anni e siamo pronti ad affrontare la prossima sfida come se nulla fosse successo. Ci siamo sempre sentiti i vincitori morali di quella competizione e il voto del 12 giugno consacrerà la nostra aspirazione di governare la città”.
Salvatore Orlando