“Inconcepibile quanto accaduto oggi alla riunione tenuta presso il Comune di Capua, dove erano
presenti, oltre alla FLAICA CUB, anche le organizzazioni sindacali (CGIL – CISL – FIADEL),
l’Assessore all’ambiente Avv. Nacca, il Sindaco, alcuni consiglieri di maggioranza (Buglione e
Iocco) ed un rappresentante della Falzarano.
La riunione era stata convocata dal Comune di somma urgenza per acquisire notizie certe circa i
pagamenti scaduti, oppure ricevere l’autorizzazione dall’azienda per finalizzare l’attuazione dei
poteri sostitutivi, provvedendo al pagamento diretto delle retribuzioni di febbraio e marzo.
Ma purtroppo per l’ennesima l’incontro si è rivelato un inutile e stressante discorso su procedure,
pagamenti di fatture, equitalia e durc, alla quale siamo stati costretti ad assistere per rispetto dei
lavoratori.
Quello che però ha scatenato la nostra ira è stata la tratta sugli stipendi, come un mercatino
dell’usato a chi offriva di più.
A quel punto abbiamo dovuto lasciare la riunione dichiarando ai presenti il netto rifiuto a trattare
sulle retribuzioni scadute da mesi.
Per noi la retribuzione del lavoratore è sacrosanta è deve essere pagata per intero, possiamo
discutere sui tempi, accettare che uno stipendio possa essere pagato in leggero ritardo, ma mai
potrà essere presa in considerazione l’idea di affrontare una discussione su quanto riconoscere ad
un lavoratore che ha lavorato per un mese intero.
Pertanto l’accordo siglato dagli altri sindacati, che prevede il pagamento del saldo della mensilità
di febbraio ed un acconto di marzo, per giunta senza nemmeno una data certa ci sembra davvero
ridicolo. Secondo cgil,cisl e fiadel i lavoratori dovranno attendere quando il Comune pagherà la
fattura di febbraio alla Falzarano che va ricordato da ieri risulta con DURC scaduto.
Infine ci chiediamo: “Ma per ricevere questo tipo di offerta c’era bisogno di recarsi al Comune?”
“Non poteva comunicarcelo l’azienda con una semplice lettera?”
A tal proposito, ovviamente insoddisfatti e incazzati, confermiamo il corteo di protesta
organizzato per il 1° maggio e lo sciopero del 7 e l’8 maggio.