Quella che doveva essere una tranquilla uscita didattica si è trasformata in un’amara lezione di inefficienza e trascuratezza. A raccontarlo è un padre che, lo scorso venerdì mattina, ha vissuto in prima persona una vicenda che lascia l’amaro in bocca e pone interrogativi sullo stato di gestione dei luoghi simbolo di Caserta.
Il figlio, studente di scuola media, si trovava in visita al Complesso Monumentale di San Leucio con la sua classe. Un momento di apprendimento e cultura, in un luogo che richiama ogni giorno decine di scolaresche per il suo valore storico. Tuttavia, un incidente ha rapidamente cambiato il corso della giornata.
Mentre i ragazzi erano in attesa di accedere alle stanze dell’ex setificio, un compagno, accidentalmente, ha colpito il bambino con una testata sul naso. Il colpo è stato violento: sangue copioso e dolore intenso hanno subito messo in allarme la docente accompagnatrice. La donna si è adoperata per soccorrerlo, ma qui ha avuto inizio una sequenza di eventi che ha evidenziato la disorganizzazione del sito.
Alla richiesta di ghiaccio per alleviare il dolore, il personale del complesso ha risposto in modo disarmante: “Non c’è ghiaccio”. Nessun kit di primo soccorso, nessuna risorsa adeguata. Solo dopo vari tentativi è stata trovata una bottiglia d’acqua fredda, presa da un distributore automatico, che è stata applicata sul naso del bambino.
Il padre, avvisato dalla docente, si è precipitato sul luogo dell’incidente. Prima di arrivare, si è fermato in un bar per acquistare del ghiaccio, rendendosi conto che nemmeno questo elemento basilare era disponibile in un sito che accoglie quotidianamente centinaia di visitatori. Una volta giunto a San Leucio, ha trovato il figlio ancora scosso, mentre l’unica misura di emergenza era quella bottiglia d’acqua.
A peggiorare la situazione, racconta il genitore, è stata l’assoluta mancanza di un responsabile della sicurezza. Gli addetti presenti si sono limitati a giustificarsi dicendo che il ghiaccio era terminato, senza alcuna ulteriore spiegazione o supporto.
Il padre, amareggiato e incredulo, ha deciso di interrompere la visita e portare il figlio al pronto soccorso, dove gli è stato diagnosticato un trauma contusivo al naso. Fortunatamente, nulla di grave, ma il disagio e la frustrazione rimangono.
Questo episodio, pur essendo un incidente isolato, è emblematico di un problema più ampio. Il Complesso Monumentale di San Leucio è un patrimonio di inestimabile valore, eppure la sua gestione appare ben lontana dagli standard che ci si aspetterebbe. Un sito frequentato da scolaresche e famiglie dovrebbe essere dotato di attrezzature minime per il primo soccorso, oltre che di personale preparato a gestire situazioni di emergenza.
Il genitore, nel suo racconto, non nasconde la rabbia per una città che continua a dimostrarsi incapace di valorizzare le proprie risorse. “Caserta, afferma, sembra tradire ogni opportunità di crescita turistica, mostrando un’inefficienza che penalizza i residenti e scoraggia i visitatori. Come si può parlare di turismo quando mancano persino le basi? finché prevarrà una gestione così superficiale, Caserta rimarrà una città che non sa sfruttare il suo potenziale, condannata a essere solo l’ombra di ciò che potrebbe diventare”.